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Politica | 09 febbraio 2024, 16:18

VIDEO. La mozione in consiglio comunale di "Azione Civica per Luino e frazioni": «No alla nuova tassa sulla salute dei frontalieri»

Il capogruppo di minoranza Furio Artoni illustra il documento sulla nuova imposta: «Un ingiusto balzello che non risolverà in nessun modo il problema degli operatori sanitari che emigrano in Svizzera e che soprattutto rappresenta una violazione di un accordo bilaterale tra Italia e Svizzera: Luino abbia una voce unica nel chiedere al Governo il ritiro di questa tassa»

Furio Artoni

Furio Artoni

Il gruppo di minoranza "Azione Civica per Luino e frazioni" ha presentato in consiglio comunale una mozione contro la nuova tassa sulla sanità dei frontalieri che verrà discussa nella seduta del 13 febbraio.  

«E' stata chiamata tassa sulla salute, ma è tutto tranne che salutare - dichiara il capogruppo Furio Artoni in una nota e in un video - ci sono tre aspetti importanti che la nuova imposta a carico dei vecchi frontalieri crea sconcerto».

«Per prima cosa si tratta di una tassa che non potrà risolvere in nessun modo il problema degli operatori sanitari che emigrano in Svizzera - prosegue Artoni - dove non vi sono solo le condizioni economiche migliori, ma soprattutto le condizioni di lavoro decisamente superiori a quelle italiane. In territorio elvetico le competenze e le qualifiche sono premiate , riconosciute e organizzate. Dunque con pochi spiccioli in più in tasca agli operatori sanitari non basteranno di certo a convincerli a restare in Italia». 

«Il secondo aspetto - continua l'esponente dell'opposizione - è che la tassa sulla salute ai vecchi frontalieri è fondamentalmente ingiusta e soprattutto aleatoria nel suo ammontare  non potendo dare alcun certezza sulle modalità di applicazione e questa tassa renderà incerta la retribuzione del vecchio frontaliere che magari si trova a fare i conti con un mutuo di anni». 

«Infine l'ultimo aspetto che è anche quello più delicato, la violazione di un accordo bilaterale - afferma Artoni - gli accordi bilaterali tra Italia e Svizzera si reggono sugli accordi 1999 che prevedono al loro interno una cosiddetta clausola ghigliottina. In parole povere, il mancato rispetto anche di una sola delle parti che riguardano l'accordo sulla libera circolazione, potrebbe comportare la decadenza di tutti gli accordi internazionali vigenti che riguardano trasporto aereo e terrestre e circolazione delle merci». 

«Sarebbe un disastro a livello internazionale se Berna denunciasse tale violazione - conclude il capogruppo - un disastro per l'Italia ed anche per la UE. Tutto ciò per recuperare quattro spiccioli che danneggerebbero solo i frontalieri? La mozione presentata al Comune di Luino il 6 febbraio e già inserita all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, dovrebbe essere un momento di coesione  tra tutte le parti per uscire con una voce unica. In questo modo il Comune di Luino potrà avere una funzione cardine per indurre il Governo a rimuovere questa tassa che potrà comportare conseguenze imprevedibili e sicuramente dannose». 

Redazione


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