Sono una quindicina le realtà che aderiscono all’iniziativa contro la guerra a Gaza in programma a Gallarate, in piazza Libertà, sabato 3 febbraio. “Fermiamo il massacro: terra, vita, libertà per due Popoli e due Stati”, questo l’appello lanciato dagli organizzatori che ricordano l’attacco feroce lanciato da Hamas nello scorso ottobre, i rapimenti, il successivo massacro di civili palestinesi, la strage di bambini riecheggiata in tutto il mondo (volantino completo in fondo). Cittadini, associazioni e partiti promuovono un presidio e invitano «…alla più ampia partecipazione, nella ricchezza delle nostre differenze ma sotto la comune bandiera della pace e dell’umanità». Di seguito, il testo sottoscritto da Associazione per la Pace, Casa delle Donne “A. Andriulo”, Collettivo Lilith, Europa Verde Città di Varese, Europa Verde Fed. Prov. di Varese, Legambiente Ticino, Medicina Democratica, Unicomal, PCI Fed. di Varese, PRC/SE Gallarate, PRC/SE Fed. Varese, Sinistra Italiana Busto Arsizio, Sinistra Italiana Provincia di Varese, Unione Popolare Varese.
Il 7 ottobre il barbaro attacco di Hamas contro Israele ha prodotto centinaia di vittime civili e di ostaggi, molti di essi ancora prigionieri e dispersi. Ma quello che sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania non è solo la risposta di Israele ad Hamas, bensì un nuovo massacro di civili palestinesi uccisi dalle bombe, dalla fame, dalla distruzione di ogni infrastruttura vitale, in primo luogo ospedali e rifugi. La morte di ormai oltre 26 mila persone, circa la metà bambini e donne, non ci può lasciare indifferenti.
Non possiamo restare in silenzio e lasciar tuonare solo le armi; facciamo rumore e alziamo la nostra voce per dire
BASTA ARMI, BASTA GUERRE, BASTA MASSACRI
nella terra di Palestina, in Medio Oriente e in tutte le zone di conflitto.
Ci rivolgiamo alla società civile gallaratese, a cittadine e cittadini, ad associazioni e forze politiche affinché l’indifferenza non sia complice del dramma disumano a cui stiamo assistendo. Chiediamo insieme che cessi il fuoco subito, che tutti gli ostaggi israeliani tornino a casa incondizionatamente, che a Gaza giungano tutti gli aiuti necessari per salvare vite umane. Chiediamo che la comunità internazionale scongiuri il genocidio del popolo palestinese, che i governi e l’Unione Europea riconoscano lo Stato di Palestina; che si affermi il diritto internazionale e si lavori per una pace giusta in cui il popolo israeliano e quello palestinese possano godere di pari sicurezza, dignità e diritti in una terra da condividere e non da occupare.
Per questo come gruppo di cittadini, associazioni e partiti promuoviamo un’iniziativa pubblica con un presidio e invitiamo alla più ampia partecipazione, nella ricchezza delle nostre differenze ma sotto la comune bandiera della pace e dell’umanità, perché siamo convinti che ogni voce, unita a quelle di tanti altri luoghi del mondo, può fare, ora più che mai, la differenza.