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Varese | 12 dicembre 2023, 00:01

La storia di Varese incisa nella roccia. Una serata dedicata alla Palestra di arrampicata del Campo dei Fiori

In Camera di Commercio il racconto dei lavori di valorizzazione effettuati sulla palestra di roccia varesina. Il governatore Fontana: «Tutelare la montagna è una questione morale e di affetto». Il sindaco Galimberti: «Città di sport e benessere»

La storia di Varese incisa nella roccia. Una serata dedicata alla Palestra di arrampicata del Campo dei Fiori

In occasione della Giornata Internazionale della Montagna, nella serata di ieri (lunedì 11 dicembre), la Sala Campiotti della Camera di Commercio di Varese è stata il palcoscenico della serata "I Custodi della Roccia". L'evento, ispirato all'omonimo filmato di Marco Tessaro, si è proposto di presentare alla cittadinanza il risultato dei complessi lavori di valorizzazione effettuati sulla Palestra di Roccia al Campo dei Fiori. 

Moderata da Luca Calvi, traduttore ed interprete attivo nel mondo dell'alpinismo mondiale, la serata ha visto l'intervento di personalità illustri e relatori che hanno messo in luce le azioni di valorizzazione messe in atto per riportare la palestra al suo antico splendore. L'iniziativa è stato frutto di un accordo di programma promosso e finanziato dalla Regione Lombardia e dal CAI Lombardia, con il contributo della Fondazione Cariplo; i lavori sono stati curati dal Parco Campo dei Fiori, con il sostegno della Camera di Commercio e del Comune di Varese, e grazie anche al supporto tecnico del Collegio delle Guide Alpine Lombardia e della Sezione CAI di Varese.

Calvi ha aperto la serata chiamando al microfono Mauro Vitiello per inaugurare gli interventi e fare gli onori di casa. Il presidente della Camera di Commercio di Varese ha garantito il contributo attivo alle iniziative legate alla montagna varesina, promuovendo il cicloturismo e altre attività sostenibili.

Il primo a relazionare i presenti è stato Attilio Fontana. Il governatore della Lombardia ha raccontato del suo legame con la montagna, quella di Varese, che finalmente torna ad essere protagonista e punto di attrazione per tutti gli appassionati. Regione Lombardia ha voluto essere vicino alle terre alte, istituendo in questo mandato un assessorato. Il presidente ha poi sottolineato le tante iniziative di regione sulle aree di confine proprio per combattere lo spopolamento. In conclusione, ha esortato la platea: «La montagna va tutelata per una questione morale, di affetto e non solo per una questione economica». 

Lara Magoni, sottosegretaria regionale, da sportiva, ha fatto un discorso appassionato su come «la valorizzazione della montagna sia uno dei pilastri di Regione Lombardia» e ha continuato onorando Varese come modello di buone pratiche essendo l’unica provincia lombarda con una Sport Commission, fondamentale per incentivare le nuove generazioni all’avvicinamento agli sport legati alla montagna. Sulla palestra di roccia, Magoni ha chiuso il suo intervento facendo notare che l’arrampicata sportiva è stata riconosciuta nel 2020 a Tokyo come disciplina olimpica: l’auspicio è che la palestra varesina possa diventare un campo di allenamento fondamentale per i campioni di domani.

Calvi ha dato poi la parola a Davide Galimberti che ha ringraziato il ruolo del sezione varesina del CAI e i rappresentanti in sala del Parco Regionale Campo dei Fiori. Il primo cittadino si è detto orgoglioso del progetto che ha portato gli amanti della montagna ad avere a disposizione questa parete di allenamento. Una conferma che «Varese, ancora una volta, si inserisce nel panorama lombardo come città di sport e benessere a due passi dall’area metropolitana di Milano».

Il Presidente del Parco Regionale “Campo dei Fiori” Giuseppe Barra ha sottolineato il ruolo cruciale del sistema carsico nella raccolta e protezione delle risorse idriche per la città e la provincia, invitando ad un'azione collettiva per la fruizione consapevole e sostenibile del territorio. Un luogo di immenso valore naturalistico e paesaggistico oggetto di un proficuo lavoro “in cordata” tra enti e istituzioni che guarda al futuro per diventare un polo di esperienze sportive ma anche formative per realtà come la Protezione Civile o il Soccorso Alpino e Speleologico.

Antonella Ossola, presidente della sezione CAI di Varese ha parlato del ruolo della montagna come insegnante di vita e in cui l’alpinismo e l’arrampicata vengono percepiti dagli appassionati come discipline filosofiche. «Nella montagna si ha sempre una dimensione personale e una relazionale: la prima legata ad un dialogo interiore di chi pratica sport in ambiente impervio, la seconda vissuta come simbiosi spirituale con la natura e, in questo caso, la roccia». 

Una riflessione che ha da sempre accumunato tutti i membri del CAI e di chi, come Pietro Macchi, uno dei predecessori di Ossola, ha curato lo stato embrionale progetto nel 2008. All’epoca, ha raccontato, fu un’assemblea pubblica al Brinzio, costituita da tutti gli alpinisti che avevano battuto il Campo dei Fiori, a dare il via a questa importante iniziativa di valorizzazione, gettando le basi su quale approccio adottare per realizzare l’intervento. Da quel momento si avviò un iter durato ben 12 anni per arrivare, nel 2022, alla concretizzazione dell’opera. 

Andrea Mascetti, ex consigliere della Fondazione Cariplo, ha presentato l’accordo di programma per la valorizzazione della palestra di roccia frutto di un proficuo networking tra le associazioni territoriali e istituzionali. Un’iniziativa nata dalla passione per la montagna, mentre era coordinatore della Commissione Arte e Culture di Fondazione Cariplo, e costruita a fianco della guida Davide Broggi, compagno di avventure alpinistiche. «Elevarsi sulla pietra ci conduce a una grande emozione e farlo a Varese è ancora più entusiasmante» ha sottolineato nel suo intervento.

A seguito degli interventi delle maestranze, hanno preso la parola i tecnici, i professionisti e gli esperti, gli uomini che sono stati il braccio operativo degli interventi per la valorizzazione dell’areale. Fabrizio Pina, rappresentante del Collegio Guide Alpine Lombardia, ha evidenziato il ruolo svolto nella verifica delle linee guida e degli standard tecnici nell'esecuzione dei lavori. Le Guide Alpine hanno contribuito professionalmente alla chiodatura della falesia, riducendo notevolmente i rischi associati all'arrampicata su roccia. La dolomia varesina, di origine sedimentaria marina, è infatti una roccia delicata e soggetta a frequenti eventi di dissesto idrogeologico.

Questi interventi sono stati il frutto di un proficuo lavoro di confronto e di preparazione per redarre il piano operativo per far fronte alla a necessità di opere importanti ed impegnative sia dal punto di vista tecnico che economico. I lavori sono stati illustrati dall’ingegnere e alpinista Matteo Malnati per le azioni in parete, e dal geologo Alessandro Uggeri per la sistemazione dei sentieri con tecniche di ingegneria naturalistica ai piedi della palestra di roccia. Un ambiente complesso, ricco di biodiversità e tutelato dalle direttive di Rete Natura 2000.

L'evento si è concluso con l'intervento di Davide Broggi, Guida Alpina di Varese, e Mario Bramanti, Accademico del CAI, che hanno condiviso le loro esperienze e la storia della montagna varesina.

Un pubblico numeroso ha partecipato alla serata per scoprire i lavori realizzati e immergersi nella ricca storia di questa parte del massiccio del Campo dei Fiori, un luogo amato e apprezzato non solo dai fruitori locali ma da un vasto bacino di appassionati della montagna.

L’augurio è quello di veder crescere Varese come polo sportivo, turistico ed economico lasciando ai giovani l’onere e l’onore di prendersi cura di un territorio così ricco di storia e tradizioni.

Alice Mometti

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