Una mattinata in un mondo sospeso tra cielo e uno strato leggero di neve: è quella che abbiamo passato al Campo dei Fiori e al Sacro Monte per assaggiare con le nostre scarpe e i nostri occhi i primi fiocchi bianchi di stagione là dove tutto è magia e, in una giornata in chiaroscuro dove spunta perfino un po' di nebbia, anche mistero.
Tra i pochissimi presenti, che corrono o scrutano un panorama che stenta ad aprirsi nonostante qualche occhiata di pallido chiarore, ecco il leggero strato cristallizzato di neve su rami e foglie di un grado sotto lo zero del Campo dei Fiori: strada perfetta per godersi la solitudine della montagna imbiancata, boschi che sembrano usciti dalla Contea della Terra di Mezzo, la severità del Grand Hotel reso più cupo dai colori del grigio e del bianco e, più giù, i tetti del Borgo prima coperti dall'ombra della nebbia e poi nudi come piccoli pezzi di un puzzle su cui si spostano veloci nuvole basse, anzi alte.
Dalla piccola terrazza panoramica sotto l'osservatorio a piazzale Pogliaghi e al Mosè che domina il viale delle Cappelle, la neve riposa leggera e sottilissima come se avesse inghiottito qualunque forma di vita, lasciandoci soli nell'universo incontaminato e svuotato d'ogni movimento che non siano natura e Borgo, sopra le luci tenui della città.
In Breve
venerdì 25 aprile
giovedì 24 aprile