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Territorio | 11 novembre 2023, 16:40

Gorla Maggiore, i Santi tornano sui muri della Baragiola

FOTO. Il sindaco Pietro Zappamiglio, insieme alla famiglia Delli e al parroco don Valentino Viganò ha presentato le due opere realizzate dall’artista Constantin Migliorini che saranno prima esposte nella chiesa parrocchiale e poi collocate nel piccolo luogo di culto situato al confine del paese

Gorla Maggiore, i Santi tornano sui muri della Baragiola

San Cristoforo, Sant’Ambrogio, San Giovanni Battista, Sant’Antonio Abate, San Bernardo da Chiaravalle e San Sebastiano torneranno a breve sui muri della chiesetta della Baragiola a Gorla Maggiore, grazie alla generosità di alcuni imprenditori del territorio.
Sono stati presentati nella mattinata di sabato 11 novembre, infatti, i dipinti realizzati dall’artista Constantin Migliorini che saranno collocati sui muri dell’amato luogo di culto gorlese, non prima, però, di far bella mostra per qualche settimana all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta.

«Oggi si compie il percorso che è stato fatto in questi anni – ha spiega il sindaco Pietro Zappamiglio – grazie ad alcuni imprenditori che tengono moltissimo a questo territorio; è grazie a loro se oggi riusciamo a dare la giusta dignità ad un luogo che fa parte della nostra storia e della nostra comunità».
La presentazione delle opere di Vicentini, infatti, viene da lontano; sono passati circa quattro anni da che l’allora assessore Antonella Scolfaro iniziò ad occuparsi della chiesetta che, pur essendo sconsacrata, è molto amata dall’intera comunità.
«Quando il signor Plinio ci ha detto che il suo desiderio era quello di restaurare questa chiesetta – ha ricordato Antonella Scolfaro – ci siamo preoccupati di capire se ci fosse qualche vincolo da parte della parrocchia e della sovraintendenza, e grazie allo studio e alle ricerche dalla restauratrice Raffaella Bennati abbiamo capito come muoverci.
Ci siamo dunque confrontati con il parroco e abbiamo deciso di non replicare i vecchi affreschi, ma di riprodurre sempre gli stessi Santi presenti in origine rappresentandoli in chiave moderna».

Ad occuparsi della realizzazione dei due grandi panelli che, insieme a delle mezzelune più piccole raffiguranti dei putti, adorneranno la chiesetta, è stato dunque Costantin, che prima di iniziare a raffigurare i Santi ha voluto in primo luogo approfondire l’iconografia classica che caratterizzava ciascuno di loro, per poi consultarsi con don Valentino Viganò durante tutto il processo di realizzazione delle opere.
«Il rapporto che c’è stato durante questa commissione è stato molto bello sin dall’inizio, quasi amicale – ha commentato Vicentini – e mi ha ricordato un po’ quel mecenatismo che ha caratterizzato la storia dell’altre toscana.
Sono partito da quei disegni che si trovavano su un cartello fuori dalla Baragiola, attingendo da lì per capire di che Santi si trattasse per poi studiare l’iconografia e produrre dei primi scritti da far approvare al parroco.
La scelta di non farlo direttamente sul muro è stata dettata dalla volontà di trovare un modo per far sì che l’opera resistesse alle intemperie, per rimanere all’interno della chiesetta anche negli anni a venire».

Tutto questo, come anticipato dal primo cittadino, non sarebbe stato possibile senza la generosità della famiglia Delli, che ormai da tempo ha deciso di prendersi cura della piccola chiesetta.
«Questo è l’inizio – ha sottolineato Plinio Delli ci sono altre cose da finire; pensiamo di illuminare il vialetto e di realizzare anche un’opera raffigurante la Madonna per decorare l’altare.
La prima ristrutturazione della chiesetta della Baragiola risale dal 2002, e oggi siamo qui a consegnare questi pannelli, che raffigurano dei Santi che sono cari a tutti noi».

Santi che anche in origine non furono scelti a caso, ma la cui posizione sui muri del luogo di culto in mezzo alla campagna fu determinata proprio dalla devozione di chi lì si recava durante le rogazioni.
«Dopo la festa dell’Ascensione erano previsti tre giorni di penitenza, le rogazioni, in cui si chiedeva al Signore la fertilità dei campi – ha concluso don Valentino – partendo dalla chiesa e raggiungendo la cappella, invocando i Santi.
I sei raffigurati nelle opere che stiamo presentando oggi non sono semplicemente delle decorazioni di un muro, ma erano la concretizzazione visiva delle litanie cantate dalla gente mentre raggiungeva la Baragiola».

Loretta Girola

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