Tradizionale riunione di fine anno di Fiab Ciclocittà Varese con i soci di Varese, Gallarate, Busto Arsizio, Saronno e Ispra, tenutasi per la prima volta a Busto, in occasione dell'illustrazione delle modifiche dello statuto dovute ai cambiamenti normativi dell'ultimo anno.
La Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) è un’associazione di carattere nazionale attiva da oltre 30 anni in Italia, che conta ad oggi più di 20.000 iscritti e oltre 190 associazioni su tutto il territorio.
Oltre alla parte strettamente istituzionale è stata un'occasione come negli altri anni di fare festa e rinsaldare le amicizie del sodalizio, questa volta con la presenza dell'assessore Salvatore Loschiavo che ha illustrato gli importanti cambiamenti che si stanno avviando nel campo della mobilità leggera nella città di Busto.
Sono state presentate ai soci non bustocchi le opere di recente realizzazione come piste ciclabili, case avanzate, corsie ciclabili, la piazza scolastica davanti alle scuole Marco Polo e anche il “senso unico eccetto biciclette” realizzato non senza polemiche sulla via Galvani.
Elementi nuovi per la città di Busto ma ampiamente diffusi in molte altre città d’Italia e del nord Europa. «Stiamo cominciando finalmente a cambiare il modo di spostarsi in città – ha detto l’assessore – ma si tratta di un lavoro lungo e ci vorrà pazienza per arrivare a regime. Un lavoro lungo che coinvolge sia la parte progettuale che la parte attuativa, via via fino alla comunicazione, affinché le scelte messe in campo siano comprese e condivise anche con i cittadini meno abituati a vedere piste e corsie ciclabili. Un segnale importante che passa attraverso la redazione del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), oltre che attraverso una iniziativa denominata “Gipadüa”, ideata per ricucire le infrastrutture ciclabili già presenti in giro per la città. Un lavoro di programmazione che riguarda tutta la mobilità leggera e coinvolge anche i settori del Trasporto Pubblico Urbano, con tutte le difficoltà che si possono incontrare quando i settori coinvolti sono numerosi».
La giornata si è poi conclusa con una pedalata di quasi due ore lungo i tratti di strade cittadine interessati dalle recenti modifiche, con soste e spiegazioni nei punti di maggiore interesse per chi si occupa della mobilità leggera. Alla fine tutti in stazione per tornare a casa in treno.