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Malpensa | 31 ottobre 2023, 10:11

Cargo City di Malpensa. «Ma l'ampliamento ha davvero senso?»

Marco Cerini un nostro lettore di Vergiate ci ha inviato una lettera aperta per riflettere sul futuro dell'aeroporto: «Sviluppare il traffico merci agevolerebbe la competitività delle nostre imprese, ma di sicuro non iper-potenziando ancora Malpensa. Lo scalo di Brescia Montichiari sarebbe l'ideale secondo pilastro di un sistema aereo cargo»

La brughiera dell'aeroporto di Malpensa

La brughiera dell'aeroporto di Malpensa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Marco Cerini, un nostro lettore di Vergiate, sul futuro dell'aeroporto di Malpensa:

«Sull'ampliamento area Cargo all'aeroporto della Malpensa tante se ne dicono ma forse una no: ha veramente senso?

La bocciatura da parte degli esperti del Ministero dell'Ambiente non inficia né il Masterplan 2035 né un corretto sviluppo della Malpensa, possibile dentro il sedime attuale.

Il tema ambientale è ben presidiato dai Comitati locali, che del territorio sono i primi veri difensori.

In gioco c'è la preziosa ultima nostra brughiera, ma anche una visione di sviluppo sostenibile ed efficace. E il rispetto di principi normativi europei e costituzionali.

Il nuovo testo dell’articolo 41, dalla riforma costituzionale del 2022, sancisce che l'iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno alla salute e all'ambiente.

Purtroppo “certa politica” se l'è scordato e ha scelto la via della propaganda. Solo così posso spiegarmi le “ragioni” della recente norma approvata a Roma, già su un crinale giuridico molto scivoloso, con una abbaglio in premessa.

Il famigerato articolo 1-ter al “Decreto Aria”, dichiara di voler sviluppare il traffico merci per via aerea con l'impegno a ridurre l'impatto ambientale del trasporto su gomma. Principi corretti in teoria, ma calati nel contesto sbagliato.

Spero non sfugga a nessuno che gli aerei Cargo arrivano per merci, in export e import, destinate solo al trasporto su gomma. Iper-potenziare Malpensa porterà solo più camion sulle nostre strade. Su una rete autostradale attorno a Milano già congestionata, costringendo le aziende a far fare alle merci più km inutilmente.

Tolto il sassolino resta la pietra dello scandalo. In Italia aspettiamo ancora un nuovo “Piano nazionale degli aeroporti” - PNA. Forse arriverà tra qualche mese, ne è stata pubblicata una bozza da ENAC – Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. Lo si trova sul sito proprio del Ministero delle Infrastrutture.

Sappiamo che oggi il traffico merci italiano per via aerea pesa al 70% solo su Malpensa, per 740 mila tonnellate anno. Un parte residuale su Roma e il resto sono briciole.

La concentrazione italiana è dichiarata evidente rispetto all'Europa. Questo non ha un senso logico ed economico già oggi, figuriamoci con un iper-potenziamento di Malpensa.

Volgarmente la stampa da tempo chiama “banana blu” la “megalopoli europea” a maggior sviluppo industriale. La “banana”, così detta per la forma sulla cartina e blu come la bandiera UE, parte dall'Inghilterra verso Olanda e Belgio e curvando per la valle del Reno in Germania arriva in Padania, nel triangolo industriale “Milano – Torino – Genova”.

Si, ho usato quel termine, la Padania sarà un'utopia per tutto il resto, ma certamente esiste come “area socio-economica omogena”, via pedemontana da Torino a Trieste e giù per la valle del Po.

Quest'area altamente produttiva, da 30 milioni di abitanti, ha fame di infrastrutture utili. Oggi per la via aerea ha quasi solo Malpensa. E' assurdo! Nessun'altra zona vaste attorno alla “banana” europea ha un solo aeroporto merci di riferimento.

Le aziende del Nord-Est devono fare inutilmente perno su un aeroporto per loro lontano. Se in Parlamento avessero letto la bozza del nuovo Piano aeroportuale nazionale che recita: “da segnalare le potenzialità di Brescia Montichiari, che si trova al centro della Pianura Padana ed equidistante dai territori più produttivi del nostro Paese..”, magari...

E' quindi pur vero che sviluppare il traffico merci per via aerea potrebbe migliorare anche l'impatto ambientale, oltre che agevolare la competitività delle nostre imprese, ma di sicuro non iper-potenziando ancora Malpensa.

Piuttosto, come chiede Enac, facendo crescere altri aeroporti Cargo in Italia, che sono più funzionali per collocazione alle necessità reali dell'economia.

Brescia Montichiari sarebbe l'ideale “secondo pilastro” di un sistema aereo Cargo “padano” e lo stesso Ministro Salvini a maggio ne aveva sollecitato lo sviluppo in tal senso. Le risorse sono scarse, su cosa si punta oggi si decideranno i prossimi decenni. La strategia direbbe puntiamo le risorse li, su Brescia. La tattica elettorale per racimolare consensi nella pancia degli elettori invece produce solo danni.

Da ultimo riporto uno stralcio di poesia, nella speranza che rifreschi la memoria a qualcuno. Trascrivo un breve passaggio tradotto dall'originale in lombardo occidentale, una Canzone dedicata: “E adesso iniziano col chiaro a rompere il bosco della Malpensa..” L'autore è Umberto Bossi».

Marco Cerini 

Vergiate 

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