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Calcio | 31 ottobre 2023, 16:39

Due giornate di squalifica a Palazzolo e Cottarelli dopo la rissa. Ma non esistono scuse per i soli 13 punti su 30 conquistati

Domani al Franco Ossola nel turno festivo contro l'Alba non ci saranno centrocampista e difensore. Al Chieri è andata peggio. Cotta o non Cotta, arbitri o non arbitri, under o non under, i biancorossi hanno perso equilibrio, ferocia e "spogliatoio" da quando si sono rinforzati sul mercato: vanno ritrovati. Togliendosi le ciabatte, infilandosi la tuta da operai e smettendola di passarsi all'infinito la palla tra "amici" nei pressi dell'area avversaria: nel calcio si tira e si fa gol. E il nome sulla maglia conta zero

Nicolò Palazzolo durante la rissa a fine gara contro il Chieri (foto Ezio Macchi)

Nicolò Palazzolo durante la rissa a fine gara contro il Chieri (foto Ezio Macchi)

Dopo la rissa finale di domenica scorsa in Piemonte, il giudice è severo con il Varese ma ancor più con il Chieri. Nicolò Palazzolo si prende due giornate di squalifica perché «a gioco fermo durante un principio di rissa spingeva con le mani in modo aggressivo e intimidatorio un avversario senza procurare alcun danno fisico» mentre Niccolò Cottarelli subisce due giornate gare di stop «per avere, a gioco in svolgimento, colpito un calciatore avversario con una manata al volto».

Squalifica per due gare anche al preparatore dei portieri, Paolo Pacciarotti, per «avere, a gioco fermo, profferito espressioni irriguardose all'indirizzo dei dirigenti avversari. Nella circostanza spintonava uno di essi».

Peggio è andata al Chieri: 3 turni a Egharevba «per aver colpito un calciatore avversario con pugni e calci a gioco fermo» e 2 turni a Gasparoni perché «a gioco fermo durante un principio di rissa spingeva con le mani in modo intimidatorio un calciatore avversario senza procurargli alcun danno fisico».

Domani alle 14.30 si torna in campo al Franco Ossola per il turno festivo di metà settimana contro l'Alba, che ha appena battuto l'Asti: il Varese è reduce dall'aver conquistato 1 punto nelle ultime 3 gare (2 casalinghe) in cui a detta di molti avrebbe dovuto o potuto fare il pieno vista la presunta differenza di potenziale sulla carta con gli avversari affrontati. Di sicuro 13 punti conquistati su 30 nelle prime 10 partite di campionato sono un bilancio molto deludente per allenatore, giocatori e, in primis, per chi ha allestito questa squadra.

Se è inutile la caccia al colpevole e se l'allenatore Cotta sarebbe stato confermato agli amici da Rosati senza alcun comunicato o dichiarazione ufficiale dopo partita davanti ai cronisti (che, tutti quanti e non solo alcuni, sono il tramite dei tifosi e da anni ogni domenica macinano centinaia di chilometri per essere presenti: con la squadra a 1 punto dai playout e a 5 dall'ultimo posto e visti i "fischi" delle ultime domeniche, una parola del ds o della società a fine gara è il minimo sindacale, anche perché non sia il solo tecnico a metterci la faccia e portare la croce), perfino un bambino si accorge di come il Varese abbia perso quell'equilibrio e quella ferocia mostrati fino a qualche settimana fa, cioè prima di avere a disposizione tutti i grandi nomi arrivati dal mercato. 

O sono loro a doversi togliere le ciabatte per infilarsi la tuta da operai e giocare con lo spirito della serie D, fatto di molta umiltà e cazzimma, oppure a mancare sono l'alchimia, l'unione e la leadership in campo e nello spogliatoio: a meno che 13 punti in 30 gare sia ciò che merita o vuole il Varese.

Di sicuro, arbitri o non arbitri - a volte si viene presi di mira non per un disegno superiore ma perché ci si aspetta sempre un fischio "contro", trasmettendo questo malessere anche dagli spalti - Cotta o non Cotta, under o non under (inutile gettare la croce addosso ai più giovani: sul mercato è stato fallito qualcosa nel loro assemblaggio, vedi il caso dei 2005. L'allenatore non può essere costretto a inserire un attaccante se esce un difensore, e viceversa), se invece di creare un paio di risicate occasioni a partita, passandosi all'infinito la palla nei pressi dei 16 metri come se si giocasse tra amici a calcetto, i biancorossi arrivassero al tiro con determinazione, fame e continuità e non prendessero gol al primo spiffero contrario, cosa che con i tre big difensivi contemporaneamente in campo non accadeva (e infatti fino alla partita con l'Rg Ticino il Varese vantava la miglior difesa), non saremmo in questa situazione.

Ma a tutto c'è rimedio. Basterebbe un bel filotto vincente. All'Alba, forse, vincerò.

Classifica

Alcione 23 punti
Chisola 18
Asti, Derthona 17
Albenga, Vado 16
Rg Ticino 15
Vogherese, Fezzanese, Varese 13
Bra, Pinerolo, Sanremese, Borgosesia, Ligorna 12
Lavagnese, Gozzano, Alba 11
Chieri 9
Pont Donnaz 8

Mercoledì 1° novembre - Ore 14.30 

Albenga-Pont Donnaz, Alcione-Gozzano, Asti-Pinerolo, Borgosesia-Chisola, Bra-Vogherese, Varese-Alba, Fezzanese-Ligorna (15), Lavagnese-Chieri, Rg Ticino-Sanremese, Vado-Derthona (15)

Domenica 5 novembre - Ore 14.30

Alba-Rg Ticino, Chieri-Fezzanese, Chisola-Alcione, Derthona-Borgosesia, Gozzano-Bra, Ligorna-Varese, Pinerolo-Vado, Pont Donnaz-Asti, Sanremese-Albenga, Vogherese-Lavagnese

Andrea Confalonieri


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