Là fuori il lago è agitato, le onde e le nuvole si muovono veloci, come i sogni che prendono corpo da una realtà fatta da uno straordinario mix di passione, professionalità e ambiente - anche naturale - che ha portato la Canottieri Varese sul tetto d'Italia (10 titoli: record di sempre, e non è finita) e del mondo (tre atleti campioni globali) con la sua squadra che, come ha detto il direttore tecnico Romagnoli, sta «colmando il gap tra livello organizzativo societario, da vetta europea e mondiale, e risultati», in vista del centenario della società che cadrà nel 2027, quando il sogno più grande di tutti potrebbe giungere a compimento.
«Il campionato del mondo assoluto nell'anno del centenario, che verrà celebrato anche da un libro? Ci proviamo, sapendo che serve il livello locale e gli sponsor, ma anche quello nazionale. Partiamo da un lago che non esiste altrove» dicono sia il direttore generale Pierpaolo Frattini che lo stesso direttore tecnico. Così come «ci proviamo» a sognare un alfiere varesino alle Olimpiadi, se non a quelle di Parigi, magari Los Angeles.
Dopo tutto qui i sogni s'avverano, come è già avvenuto rivedendo l'otto, che ha trasformato in leggenda la storia della Canottieri Varese, trionfare per cinque volte nell'ultima stagione. «Dieci titoli italiani, quindici atleti coperti d'azzurro e tre campioni del mondo con la ciliegina di Nicolò Demiliani, ma c'è di più» riassume Pierpaolo Frattini, dg della Canottieri Varese, celebrando il presente senza indugiare troppo e guardando al futuro.
«Stagione di crescita eccezionale - dice - ma siamo qui anche per dire grazie: allo staff tecnico, ai ragazzi e a tutti gli sponsor che ci sostengono, dalle grandi aziende del territorio alle realtà più piccole. È grazie a loro che dagli investimenti su nuova palestra a nuove barche, che non bastano mai, siamo arrivati al pick up per spostarci sui bacini d'Italia e d'Europa. Ma, soprattutto, vorrei dire che per noi una medaglia non è un punto di arrivo ma di partenza per scrivere un'altra pagina e traguardi ancora più importanti. La squadra agonistica sarà composta da 93 tesserati, dagli under 17 ai senior: tutti coltivano la loro passione, al di là dei risultati».
Veniamo ai titoli e all'anno da incorniciare. «Partiamo dall'otto: c'è il titolo dell'under 19 maschile, mai vinto prima, che premia una squadra e un gruppo di ragazzi cresciuti da bambini nella nostra società e che ha stravinto, quello dell'otto under 17 femminile e dell'otto pl maschile assoluto oltre ai due dei campionati di società. E poi a quelli del quattro di coppia pl under 23 maschile, a cui si aggiungono altri titoli italiani di società. In campo internazionale abbiamo migliorato il risultato del 2022, su tutto l'oro di Nicolò Demiliani ai campionati del mondo assoluti sul quattro di coppia pl, che fa il bis con il trionfo alla Coppa del Mondo di Varese. Maichol Brambilla è campione del mondo sul doppio under 19 e campione d'europa, l'otto campione italiano ha conquistato due bronzi alla Coupe de la Jeunesse e il quattro di coppia pl under è stato secondo agli europei».
Claudio Romagnoli, direttore tecnico, davanti all'elenco di vittorie e al 2024 dice: «Nulla è scontato, a Varese abbiamo due fortune: il lago meraviglioso dove si può fare Canottaggio con la c maiuscola e una squadra non con qualità fisiologiche eccezionali ma che ha fatto delle scelte e le ha portate avanti con motivazioni eccezionali e ponendosi grandi obiettivi. Io, Paola Grizzetti e tutti i collaboratori lavoreremo perché questi ragazzi possano sempre raggiungere i loro obiettivi. Il nostro motto è "divertirsi nella fatica" dando a tutti un'aspettativa di lavoro e di squadra perché i risultati migliorino. Poi, come si dice, l'appetito vien mangiando. A ragazze e ragazzi, under 17, under 19 e ora anche alla squadra under 23 diciamo qual è l'orgoglio di noi allenatori e della Canottieri Varese: abbiamo atleti che difendono principi di alto livello e vogliono migliorarsi nel lavoro».
Torniamo all'otto: vincere cinque campionati italiani con l'otto (pl assoluto, ragazze, junior), il quattro di coppia e il quattro senza «è il segno della scuola remiera della Canottieri Varese e la volontà di insegnare il nostro canottaggio - dice Romagnoli - C'è canottaggio e canottaggio, noi insegniamo quello che ti fa divertire nella fatica. L'eleganza, l'ordine, la leggerezza: questi siamo noi ai remi, e questo lago ce ne dà le possibilità perché quello che io ho trovato qui, non l'ho trovato da nessun'altra parte del mondo. Qui si lavora bene per tutto, e abbiamo trovato terreno fertile con i nostri sponsor (dice guardando Luca Franzosi, anche consigliere del club). Avere barche e attrezzature competitive serve per continuare a fare la differenza».
Luca Franzosi, consigliere della società e chief executive officer di Viar Group, ha "regalato" l'otto alla Canottieri «e con l'otto abbiamo vinto cinque titoli italiani - dice ancora il direttore tecnico - Luca sa cosa significa tutto questo per i nostri ragazzi, giovani presenti in Canottieri, che ormai vive di vita propria dalle 6 alle 22.30, tutti i giorni per 3-4 ore che, per qualcuno, diventano 4-5 con due allenamenti al giorno. Noi a loro dobbiamo dare tutto, noi per loro dobbiamo migliorare».
«Mi sono avvicinato da 11 anni alla Canottieri - dice proprio Franzosi - qui c'è la parte agonistica che cresce ma c'è anche la possibilità per ogni cittadino di poter accedere a una struttura che permette di godere del lago e di un benessere psico fisico eccezionale. La Canottieri fa avvicinare al lago di Varese tutti quanti lo vogliono, e li fa stare meglio. La Canottieri Varese è nostra ma è di tutti. l nostri sogni, poi, li conoscete: ospitare i campionati del mondo assoluti del 2027 (dove spazi, attrezzature e logistica non hanno rivali, parole di Romagnoli ndr) magari avere qualche nostro ragazzo alle Olimpiadi».
«L'attività agonistica è il nostro core business - gli fa eco Frattini - ma anche grazie alla Canottieri c'è una riscoperta del lago. E lo vediamo dai numeri dei corsi per adulti non certo per vincere, ma per stare bene ai remi».
La Canottieri è un'isola felice, come dice ancora il dt Romagnoli: «Speriamo che a Los Angeles, tra cinque anni, possa vestire una maglia olimpica un atleta della Canottieri. L'aspetto fondamentale è la testa, e i nostri ragazzi - che sono tutti molto giovani - ce l'hanno. Qui si lavora in maniera serena, ma si lavora. Abbiamo pensato di abbinare una squadra agonistica della Canottieri sempre più all'altezza degli eventi internazionali organizzati alla Schiranna, restringendo la forbice e il gap tra la prima e i secondi. Presto vorremmo chiuderla. Quest'anno abbiamo mandato 15 atleti in azzurro, l'anno prossimo speriamo di migliorare. Abbiamo tre otto ma l'anno prossimo Luca ci darà anche un due senza per fronteggiare le altre società italiane ad armi pari».
Poi si torna là, al sogno finale del 2027, dopo le emozionate parole di due sponsor rappresentati da Maria Chiara Travini (Bluenergy Arca Gas, sponsor dell'Udinese Calcio: «Supportiamo energia e passione di ragazzi che ci mettono l'anima») e Gianluca Macchi (Konica Minolta), ex canottiere: «Siamo qui per il valore aggiunto sottolineato da Romagnoli, cioè la passione e la purezza di questo sport»).
«Per i cento anni di una realtà che ha portato Varese in giro per il mondo - conclude Frattini - la ciliegina sarebbe la concomitanza con un campionato del mondo assoluto alla Schiranna: ci proveremo».
E noi sappiamo come va a finire quando alla Canottieri dicono "ci proveremo...".