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Gallarate | 13 ottobre 2023, 16:42

Vincita record a Gallarate: le voci, le fantasie e i sospetti del giorno dopo

Nel bar da sei milioni di euro si rincorrono le ipotesi sul fortunatissimo del gratta e vinci e qualcuno pensa di conoscerlo. Fra i clienti, c’è chi crede nel karma, chi sogna un viaggio intorno al mondo e chi vorrebbe godersi i milioni, dopo avere fatto beneficenza. Anna, una delle titolari: «Il gioco deve essere un passatempo. Quando vedo che qualcuno esagera, lo sgrido»

Anna, del Demi'S bar

Anna, del Demi'S bar

Al “Demi’s bar” di via Arconti, a Gallarate, il viavai è continuo. Non diverso dal solito. Semmai cambiano le espressioni degli avventori. Alcuni sanno che lì è stato venduto un gratta e vinci da sei milioni (VEDI QUI). Scherzano, ipotizzano, tentano anche loro la fortuna tra un caffè e l’altro. Altri scoprono il colpaccio sul momento. E sgranano gli occhi. Forse invidiano. Dietro al bancone c’è una delle titolari, Anna. La chiamano tutti così, anche se viene dalla Cina, contea di Qingtian. Dà a tutti del tu, ricambiata. Sta dietro al bancone dopo avere preso il testimone dalla precedente proprietà, per pensionamento.

«Sì – conferma Anna – abbiamo staccato il gratta e vinci da sei milioni. È andato a qualcuno che ha comprato un tagliando da 25 euro». Un investimento insignificante rispetto alla vincita ma sopra la media. Dunque, a dispetto dell’andirivieni, l’acquirente potrebbe essere stato notato. «Non so chi sia» mette le mani avanti Anna che, però, nutre qualche sospetto. I beninformati, ammesso che lo siano davvero, vociferano di un cliente abituale, forse operaio.

L’identikit non è di grande aiuto: basta una sosta di qualche minuto per accorgersi che al Demi’s si fermano in gran numero abitanti della zona e persone che transitano per lavoro. Pochi giovani, per la maggior parte gli avventori sono pensionati o persone di mezza età. E gli operai non mancano. «È un uomo» si limita a dire Anna. Aggiunge solo che oggi non lo ha visto e che non ne conosce il nome.

Mentre parla, una donna apprende e si stupisce. «Ho vinto io – afferma, da un tavolino, un habitué – dove vuoi che ti porti?». «A me tutti quei soldi non fanno un grande effetto – prende le distanze un anziano, mentre Anna lo aiuta ad alzarsi dalla sedia – gioco poco e per divertimento, ho quello che mi serve». «Quella cifra è un’esagerazione – si aggancia una signora poco più giovane – per me, non saprei che farne. Ma ho dei nipoti. Se vincessi penserei a loro».

«Casa e macchina –  afferma un lavoratore del ramo trasporti - ecco che cosa comprerei subito. Poi ragionerei su come investire. I soldi non si possono lasciare fermi». «Con una vincita del genere – sogna un altro cliente in divisa da lavoro – cambierei vita. E per prima cosa farei un giro intorno al mondo». «Credo nel karma -  dice, convito, un giovane – secondo me una fortuna così bilancia qualche batosta». Ulteriore scenario: «Io, al posto del fortunato, farei subito un po’ di beneficenza, di nascosto. Poi i soldi me li godrei. Non prima di avere aiutato amici e parenti. Di me si dovrebbe dire: che sfortuna non averlo conosciuto». La proprietaria di due cagnolini ingaggia una discussione con un gruppo di uomini che chiacchierano all’esterno: «Ma figuratevi se uno che intasca quei soldi si rimette a spendere per il gratta e vinci…». I presenti scuotono la testa. Opinioni diverse in un clima cordiale.

Ancora Anna: «Non so se il vincitore è uno di quelli che spendono troppo. Credo di no. Il gioco deve essere un passatempo. Se vedo clienti che esagerano, glielo dico: adesso basta, stop». Si alza una voce: «E ti ubbidiscono?». Sorriso muto.

Stefano Tosi

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