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Territorio | 12 ottobre 2023, 22:15

“Non luogo a procedere” per i volantini diffamatori a Marnate

Il giudice ha deciso che non si andrà a processo. La vicenda si riferisce alla denuncia per diffamazione sporta da alcuni esponenti della maggioranza marnatese dopo la diffusione di un volantino nel 2019. «Lo abbiamo fatto non per un rientro economico, ma per difendere la nostra immagine» sottolinea il sindaco Elisabetta Galli. La vicenda penale è così chiusa

“Non luogo a procedere” per i volantini diffamatori a Marnate

Nella mattinata di oggi, giovedì 12 ottobre, si è svolta l’ultima udienza riguardante la denuncia per diffamazione sporta dal sindaco Elisabetta Galli, dall’assessore Sara Liguori e dal consigliere Gianluigi Guzzetti, durante la quale il giudice ha stabilito il non luogo a procedere per intervenuta estinzione del reato a fronte di condotta riparatoria degli imputati.

«Da parte nostra – commenta la prima cittadina di Marnate – vi è soddisfazione per il fatto che l’oggetto della querela si è rivelato fondato, e che il giudice abbia deciso di accogliere le nostre eccezioni riformulando l’imputazione come diffamazione aggravata.
Questo significa che il volantino che fu diffuso allora conteneva effettivamente affermazioni fuorvianti e lesive per le persone citate, e che questo sia stato riconosciuto anche dalla magistratura non fa altro che rafforzare il fatto che si trattava di qualcosa che non rispondeva a verità».

La vicenda è quella del volantino affisso alle bacheche comunali nel settembre del 2019 dal titolo “Cerchi lavoro?”, all’interno del quale erano stati citati i tre esponenti della maggioranza, contestando loro una presunta mancanza di chiarezza riguardo alcuni incarichi professionali. Ciò non era stato accolto con favore dai diretti interessati, al punto tale da spingerli a chiedere l’intervento della magistratura.

«Nell’ambito dell’udienza di oggi ci è stata fatta un’offerta riparativa – prosegue il sindaco Galli – a cui abbiamo ribattuto chiedendo che alla proposta economica avrebbero dovuto essere aggiunte formali scuse pubbliche, alla quale è stato risposto in maniera negativa.
Quello che abbiamo fatto, infatti, non è stato fatto per una qualsiasi forma di rientro economico, ma per difendere la nostra immagine che era stata pesantemente lesa da quel volantino; ecco perché crediamo sia giusto che gli autori si scusino utilizzando gli stessi mezzi usati allora, diffondendo il messaggio come nel 2019 anche attraverso le bacheche comunali».

Loretta Girola

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