È stato punteggiato dal rumore l’addio a Ivan Miotello, stroncato da un malore a 61 anni (LEGGI QUI), mentre cercava funghi in val Sermenza. Il rumore di applausi scroscianti, nella chiesa colma di Sant’Anastasio, a cardano, per le parole della mamma Annamaria, della moglie Rosa, quasi 40 anni di vita insieme, e di Morena, la sorella. Il rumore delle moto schierate sul sagrato dai bikers con cui Ivan ha condiviso la passione per i motori e per le due ruote. (LEGGI QUI)
Il rumore dei singhiozzi, perché anche il dolore più composto, alla fine, trova il modo di farsi sentire.
Il parroco ha dedicato un pensiero anche a Franco, testimone di nozze, con Ivan fino all’ultimo, fino al momento più inaspettato giunto in una giornate che doveva essere serena, e al papà Marcello, scomparso da poco. «Ivan ha lasciato una buona traccia» ha osservato il sacerdote, riferendosi ai tanti che hanno voluto stringersi a lui per dirgli addio, indicando, poi, la via del conforto e della speranza nelle letture, San Paolo apostolo ai Corinzi («…riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli) e dal Vangelo di Giovanni («…io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io»).
Le parole di Morena («…hai vissuto come hai voluto…» e, per la nota propensione del fratello alla generosità, «…mi hai insegnato a dare tanto senza dare a vedere») echeggiavano ancora, fuori da Sant’Anastasio, quando i palloncini arancione e nero, i colori degli harleysti, hanno preso il volo. Tante lacrime. Tante mani unite nel gesto del “ciao”.