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L'ultima contesa | 10 ottobre 2023, 08:00

VIDEO - Marco Legovich a L’Ultima Contesa: «La squadra dell’anno scorso? Lavoriamo affinché si parli di questa»

È ripartito il talk show di VareseNoi sulla pallacanestro di casa nostra. A inaugurare la quarta stagione è stato il giovane componente dello staff tecnico biancorosso: «A Bologna una brutta partita, ma c’è modo e modo di perdere. La rabbia agonistica ci farà fare una partita migliore contro Tortona. Cauley-Stein si sta adattando a un modo di giocare e di allenarsi diverso, ci vuole tempo. Rispetto al 2022/2023 le linee di massima rimangono le stesse, ma la differenza la fanno gli interpreti»

Marco Legovich, ospite ieri sera de L'Ultima Contesa

Marco Legovich, ospite ieri sera de L'Ultima Contesa

Ripartita la stagione della Openjobmetis Varese, e con essa L’Ultima Contesa, il talkshow sulla pallacanestro di casa nostra giunto ormai alla sua quarta stagione.

Primo ospite della nuova stagione è stato Marco Legovich, primo assistente di coach Bialaszewski. Focus ovviamente sui primi due impegni affrontati in campionato, partendo dalla debacle di Bologna di domenica. Oltre a ciò, si è parlato del modo di giocare di questa nuova squadra, dei suoi pregi, dei suoi difetti e sugli scomodi paragoni con il team della scorsa stagione.

Altro ospite della puntata è stato Enrico Salomi, giornalista di Malpensa 24.

Ecco alcune delle dichiarazioni di Marco Legovich:

«Sicuramente è stata una brutta partita, da tanti punti di vista - sulla sconfitta rimediata a Bologna - Penso che ci stia perdere a Bologna, ma non va bene il modo, 30 punti sono tanti. Nell’ultimo quarto abbiamo ceduto dopo essere stati anche a -12, peccato perché questa squadra è capace di dare e subire break. Penso che ci siano tanti argomenti da toccare, come normale che sia alla seconda giornata di campionato. Esiste modo e modo di perdere, e ieri abbiamo perso in un modo che onora come lavoriamo in palestra. Starà a noi far venire fuori una reazione e la rabbia agonistica che ci può permettere di fare una partita migliore contro Tortona».

Su Willie Cauley-Stein: «Tutto l’ambiente ha una grande attesa. È un ragazzo molto intelligente che capisce bene la pallacanestro, lo dimostra anche nell’abilità di passaggio e nel risolvere situazioni difensive. Si sta adattando a una modalità di allenamento e di gioco completamente diversi, e questo richiede tempistiche. Gli spazi a cui era abituato sono completamente diversi da quelli che ha qui. È molto curioso e si sta mettendo alla prova nel cambiare abitudini di vent’anni di carriera per il bene della squadra e sua come cestista. Non posso che parlare bene del professionista e dell’uomo: chiaramente può fare di più ma non è mai un problema del singolo. È un giocatore che fa del pick & roll la sua prima arma. Andrebbe valutata la prestazione di Willie anche con i roll assist, cioè i canestri che arrivano solo perché la sua presenza apre spazi».

«Giocare tante partite ci aiuterà a maturare esperienza. Ci sono tanti ragazzi che hanno bisogno di capire il livello tattico e fisico e quali sono le cose che vengono richieste per vincere le partite: in Italia ogni possesso ha importanza e vale di più di uno in G-League. Per noi è banale, ma per ragazzi abituati no».

Su chi sia il leader nello spogliatoio: «I giocatori con più esperienza stanno vendendo fuori. Hanlan ha una carriera che parla per lui, Willie ha uno status che parla per lui. Davide e Tomas hanno esperienze che possono condividere nello spogliatoio, Sean sta rispondendo con i fatti con i canestri in attacco e il sacrificio in difesa. In questo primo momento i giocatori con più esperienza sono quelli che stanno prendendo le redini della squadra».

Sul paragone con la squadra della scorsa stagione: «Mi rendo conto quanto lo scorso anno sia stato importante per questa piazza. Però l’anno scorso non esiste più, ci sono altri interpreti, un altro gruppo e un altro staff. Difficilmente sarà possibile replicare lo stesso tipo di gioco: le indicazioni di massima restano le stesse, come il ritmo alto, ma cambiando gli interpreti ci saranno differenze che noi dovremmo esser bravi a far diventare pregi. Non vogliamo diventare una squadra da metà campo, non sarà previsto nella nostra pallacanestro. La squadra dell’anno scorso non esiste più, e noi come staff dobbiamo lavorare sul dare una propria identità affinché a fine anno si parli di questa».

«Le differenze son dettate dal fatto che i giocatori non sono li stessi. Si tratta di massimizzare il talento a disposizione e cucire il vestito più adatto, senza pensare alla squadra dello scorso anno. Il riferimento con la scorsa stagione non lo trovo corretto nei confronti di giocatori e coach. È un confronto che può portare solo qualcosa di negativo».

Sulle prestazioni difensive delle ultime partite: «Con le guardie dobbiamo fare un lavoro migliore nel contestare l’arresto e tiro, anche se è un tiro che possiamo accettare. Contro Pistoia abbiamo deciso di cambiare sui pick & roll nella ripresa, ed è stata una scelta che ha pagato perché gli esterni sono stati bravi e fisici nell’area, e poi giocare 1-contro-1 con Cauley-Stein davanti al ferro non è facile... Il cambio è una cosa che ci teniamo come possibilità. Ieri non abbiamo ricorso ai cambi, ma il pick & roll non è stato il problema: abbiamo subito arresto tiro e floater, ma i problemi di ieri sono stati i 21 punti concessi da seconda chance o quelli in transizione da palle perse».

Qui sotto il video della puntata integrale.

 

Lorenzo D'Angelo


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