Ripartita la stagione della Openjobmetis Varese, e con essa L’Ultima Contesa, il talkshow sulla pallacanestro di casa nostra giunto ormai alla sua quarta stagione.
Primo ospite della nuova stagione è stato Marco Legovich, primo assistente di coach Bialaszewski. Focus ovviamente sui primi due impegni affrontati in campionato, partendo dalla debacle di Bologna di domenica. Oltre a ciò, si è parlato del modo di giocare di questa nuova squadra, dei suoi pregi, dei suoi difetti e sugli scomodi paragoni con il team della scorsa stagione.
Altro ospite della puntata è stato Enrico Salomi, giornalista di Malpensa 24.
Ecco alcune delle dichiarazioni di Marco Legovich:
«Sicuramente è stata una brutta partita, da tanti punti di vista - sulla sconfitta rimediata a Bologna - Penso che ci stia perdere a Bologna, ma non va bene il modo, 30 punti sono tanti. Nell’ultimo quarto abbiamo ceduto dopo essere stati anche a -12, peccato perché questa squadra è capace di dare e subire break. Penso che ci siano tanti argomenti da toccare, come normale che sia alla seconda giornata di campionato. Esiste modo e modo di perdere, e ieri abbiamo perso in un modo che onora come lavoriamo in palestra. Starà a noi far venire fuori una reazione e la rabbia agonistica che ci può permettere di fare una partita migliore contro Tortona».
Su Willie Cauley-Stein: «Tutto l’ambiente ha una grande attesa. È un ragazzo molto intelligente che capisce bene la pallacanestro, lo dimostra anche nell’abilità di passaggio e nel risolvere situazioni difensive. Si sta adattando a una modalità di allenamento e di gioco completamente diversi, e questo richiede tempistiche. Gli spazi a cui era abituato sono completamente diversi da quelli che ha qui. È molto curioso e si sta mettendo alla prova nel cambiare abitudini di vent’anni di carriera per il bene della squadra e sua come cestista. Non posso che parlare bene del professionista e dell’uomo: chiaramente può fare di più ma non è mai un problema del singolo. È un giocatore che fa del pick & roll la sua prima arma. Andrebbe valutata la prestazione di Willie anche con i roll assist, cioè i canestri che arrivano solo perché la sua presenza apre spazi».
«Giocare tante partite ci aiuterà a maturare esperienza. Ci sono tanti ragazzi che hanno bisogno di capire il livello tattico e fisico e quali sono le cose che vengono richieste per vincere le partite: in Italia ogni possesso ha importanza e vale di più di uno in G-League. Per noi è banale, ma per ragazzi abituati no».
Su chi sia il leader nello spogliatoio: «I giocatori con più esperienza stanno vendendo fuori. Hanlan ha una carriera che parla per lui, Willie ha uno status che parla per lui. Davide e Tomas hanno esperienze che possono condividere nello spogliatoio, Sean sta rispondendo con i fatti con i canestri in attacco e il sacrificio in difesa. In questo primo momento i giocatori con più esperienza sono quelli che stanno prendendo le redini della squadra».
Sul paragone con la squadra della scorsa stagione: «Mi rendo conto quanto lo scorso anno sia stato importante per questa piazza. Però l’anno scorso non esiste più, ci sono altri interpreti, un altro gruppo e un altro staff. Difficilmente sarà possibile replicare lo stesso tipo di gioco: le indicazioni di massima restano le stesse, come il ritmo alto, ma cambiando gli interpreti ci saranno differenze che noi dovremmo esser bravi a far diventare pregi. Non vogliamo diventare una squadra da metà campo, non sarà previsto nella nostra pallacanestro. La squadra dell’anno scorso non esiste più, e noi come staff dobbiamo lavorare sul dare una propria identità affinché a fine anno si parli di questa».
«Le differenze son dettate dal fatto che i giocatori non sono li stessi. Si tratta di massimizzare il talento a disposizione e cucire il vestito più adatto, senza pensare alla squadra dello scorso anno. Il riferimento con la scorsa stagione non lo trovo corretto nei confronti di giocatori e coach. È un confronto che può portare solo qualcosa di negativo».
Sulle prestazioni difensive delle ultime partite: «Con le guardie dobbiamo fare un lavoro migliore nel contestare l’arresto e tiro, anche se è un tiro che possiamo accettare. Contro Pistoia abbiamo deciso di cambiare sui pick & roll nella ripresa, ed è stata una scelta che ha pagato perché gli esterni sono stati bravi e fisici nell’area, e poi giocare 1-contro-1 con Cauley-Stein davanti al ferro non è facile... Il cambio è una cosa che ci teniamo come possibilità. Ieri non abbiamo ricorso ai cambi, ma il pick & roll non è stato il problema: abbiamo subito arresto tiro e floater, ma i problemi di ieri sono stati i 21 punti concessi da seconda chance o quelli in transizione da palle perse».
Qui sotto il video della puntata integrale.