Gli occhi e il cuore corrono lì, a quel sentiero percorso infinito volte da chi ama la montagna: dopo la frana costata la vita a Marilena Bertoletti e Matteo Barcellini - LEGGI QUI - un'ordinanza del Comune di Formazza ne ha disposto la chiusura.
Un provvedimento che non crea problemi di accessibilità al "Città di Busto", peraltro chiuso il 17 settembre scorso, come pure agli altri rifugi. Viene meno un collegamento tra gli stessi, per un centinaio di metri.
L'ordinanza firmata dal sindaco Bruna Piera Papa parte da quanto accaduto lungo il sentiero che dalla diga del Sabbioni conduce al Rifugio Città di Busto, ovvero «un crollo di massi e detriti dal versante sovrastante, che ha interessato il sentiero escursionistico G 41 su uno sviluppo di circa 100 ml. e della variante alla del medesimo sentiero».
Servono accertamenti sullo stato di stabilità del versante, e questo «a seguito del continuo persistere di ulteriori distacchi e crolli». A questo punto - prosegue il sindaco - «per ragioni di sicurezza si rende necessario, urgente e indispensabile interdire il transito sul sentiero escursionistico G41 nel tratto tra il Rifugio Città di Busto e la diga dei Sabbioni».
Nell'ordinanza si dispone dunque la totale interdizione al transito e alla percorribilità dei sentieri escursionistici G41 E G41 variante nel tratto ricompreso tra i due punti sopra indicati.
Intanto, il Cai di Busto, guidato da Paolo Tagliabue, ribadisce il suo cordoglio: «Una tragedia immane, siamo vicini alle famiglie. Era un sentiero tranquillissimo, Matteo e Marilena si sono trovati nel punto giusto al momento sbagliato».