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| 19 settembre 2023, 18:38

Lampioni di Richino Castiglioni, il Pd: «Soddisfatti dalla retromarcia della giunta Antonelli, ma arriva tardi»

Il consigliere e segretario bustocco dem parla di «successo importante per i gruppi di opposizione che già un anno fa chiesero di rivedere la scelta di rimuovere i lampioni»

Lampioni di Richino Castiglioni, il Pd: «Soddisfatti dalla retromarcia della giunta Antonelli, ma arriva tardi»

«Prendiamo atto che in data odierna Antonelli e il gestore dell’illuminazione pubblica hanno annunciato il ripristino dei lampioni di Richino Castiglioni nel centro storico di Busto. Si tratta di un successo importante per i gruppi di opposizione all’attuale Giunta che già un anno fa chiesero di rivedere la scelta di rimuoverli».

Lo afferma il consigliere comunale e segretario cittadino del Pd Paolo Pedotti in riferimento a quanto riferito oggi durante una conferenza stampa dedicata all’illuminazione pubblica. «Sul decoro urbano – rincara Pedotti – la maggioranza ha dimostrato di cedere su tutta la linea e finalmente riconosce implicitamente che è interesse della città avere standard di decoro urbano elevati e valorizzare tutto il patrimonio storico-culturale esistente. Se ci avessero ascoltato sin dall’inizio votando la nostra mozione avremmo evitato di perdere mesi e di ascoltare il solito teatrino di voci contrarie, tutto interno alla maggioranza, ora palesemente sconfessato da Antonelli e dalla sua giunta».

La mozione del Partito Democratico protocollata l’8 luglio 2022 e discussa a fine novembre 2022 chiedeva alla giunta di interloquire con A2A per ottenere il ripristino dei lampioni di Richino Castiglioni e di prevedere la più tempestiva sostituzione dell’arredo urbano assente nel centro storico. «La maggioranza bocciò la mozione, salvo attuare quanto previsto a circa un anno di distanza», sottolinea Pedotti.

Che chiosa: «La retromarcia purtroppo non cancella mesi di ritardo, nei quali i lampioni pre-esistenti non sono evidentemente stati conservati a dovere dato che dovranno essere interamente rifatti con costi a carico del Comune. Si tratta di un costo extra che con l’azione tempestiva che noi chiedevamo poteva essere evitato, o quantomeno contenuto».

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