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Malpensa | 18 settembre 2023, 18:31

Hydrogen Valley, la transizione energetica passa da Malpensa: «Faremo da modello all’Europa»

Obiettivo: trasformare l’area dell’aeroporto in un distretto in cui si produce e consuma questa fonte energetica. Il progetto, che coinvolge Rina, Confindustria Varese, Sea e Comune di Busto, è stato presentato a Volandia. In collegamento Salvini: «L’idrogeno è fondamentale», ha sottolineato il ministro

Hydrogen Valley, la transizione energetica passa da Malpensa: «Faremo da modello all’Europa»

Si presenta a Volandia l’Hydrogen Valley Malpensa. Obiettivo: trasformare l’area dell’aeroporto in un distretto in cui si produce e consuma idrogeno.
I partner progetto europeo TH2ICINO sono Rina (multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica), Confindustria Varese, Sea e Comune di Busto Arsizio, oltre ad altre realtà italiane, francesi, spagnole e greche, impegnate a diverso titolo nello sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno verde.

Un progetto che ha ricevuto anche il plauso del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, collegato da Roma col museo del volo di Somma Lombardo: «L’idrogeno – ha detto – fa parte delle fonti energetiche che devono comporre un puzzle che non può fare a meno di nulla. Ben venga l’idrogeno e, in prospettiva, il nucleare».
«L’idrogeno è fondamentale per uno sviluppo tecnologico ed energetico neutrale», ha aggiunto Salvini, dopo aver annunciato, di fatto, lo “sblocco” di Cargo city (leggi qui).

Alessandra Cuneo (Innovation for power generation and hydrogen manager di Rina) ha illustrato i punti cardine della Hydrogen Valley, «la prima in Europa in un aeroporto». Partendo dai benefici: decarbonizzazione dei settori dell’aviazione e dei trasporti, sviluppo regionale, diversificazione delle fonti energetiche, crescita economica e nuovi posti di lavoro, miglioramento della qualità dell’aria, indipendenza energetica.

Attorno allo stesso tavolo si sono poi riuniti il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, Andrea Bombardi di Rina, Armando Brunini, Ceo di Sea, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri.

Brunini ha chiarito che «non ci devono essere due fazioni, saf (sustainable aviation fuel) contro idrogeno».
Spiegando che, per quanto riguarda Malpensa, «il nostro impegno è investire su alcuni mezzi pesanti di pista (che stiamo già convertendo all’elettrico), convertendoli all’idrogeno, che sarà prodotto da questa prima sperimentazione».

Roberto Grassi ha citato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Busto, Giorgio Mariani, tra i primi a credere e puntare fortemente sul tema dell’idrogeno. Evidenziando che il progetto consente di «valorizzare le filiere esistenti nel nostro territorio, in quanto molte aziende stanno già lavorando nell’ambito della generazione dell’idrogeno. E poi è importante creare una fonte per le nostre aziende energivore. Varese e il territorio hanno l’ambizione di fare da modello a livello europeo».

Il sindaco di Busto Antonelli ha affermato che «il territorio ha tutte le caratteristiche necessarie per una hydrogen valley. Di successo, aggiungo. Busto ha due interporti ferro-gomma, siamo vicini a Milano e vicinissimi a Malpensa. L’aeroporto è stato creato da industriali di Busto, così come il bustocco Marco Reguzzoni ha fondato Volandia, dove ci troviamo. Quando c’è un’opportunità importante, la città risponde».

Inoltre, «quello ambientale è tra i problemi fondamentali, essendo Busto una città industrializzata, vicina a Malpensa, con un termovalorizzatore sul territorio. E poi, se è vero che per essere più autonomi energeticamente occorrono molti anni, è tempo di iniziare».

Bombardi (Carbon reduction excellence executive vice presidente di Rina) ha dichiarato che «l’idrogeno farà parte della transizione energetica. Si potrà importare a costi competitivi, oppure “farselo in casa”». E una via – se non «l’unica via» – sarà «fare idrogeno dal nucleare».

«L’approccio europeo va stimolato ancora di più sull’idrogeno – ha esordito l’eurodeputata Isabella Tovaglieri –. Partendo da esempi virtuosi del territorio come il nostro, dove oltre 100 anni fa decollò il primo aereo della Caproni. L’idrogeno è una tecnologia irrinunciabile. E la vera sfida dell’indipendenza e dell’autonomia si gioca in Europa, proprio nel settore dell’energia».

«È l’inizio di un percorso – ha chiosato il governatore Fontana –. In Europa i percorsi diversi dall’elettrico sembravano non fossero nemmeno praticabili, penso ad esempio ai biocarburanti. Quando si inizia una transizione verso un orizzonte non ancora definito, non si deve a priori sposare una sola proposta. E io sono convinto che questo progetto, come quello dell’hydrogen valley della Val Camonica, debba proseguire».

Riccardo Canetta

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