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| 18 settembre 2023, 21:47

Commissione Sanità a Gallarate, per i tecnici di Regione Lombardia un nuovo ospedale a Beata Giuliana è la soluzione migliore

Sulla possibilità di ampliare il nosocomio di Busto: «Un sedime esistente presenta criticità che fabbricati ospedalieri di nuova concezione non hanno». Ulteriori dubbi emersi in tempi più o meno recenti sarebbero da fugare in stadi successivi di progettazione

La riunione del 18 settembre della Commissione Sanità di Gallarate

La riunione del 18 settembre della Commissione Sanità di Gallarate

L’evoluzione di necessità, servizi e tecnologie è tale che difficilmente strutture sanitarie realizzate in passato possono essere adattabili alle mutate esigenze. Il concetto è emerso un paio di volte sul finire dell’ultima riunione della Commissione speciale Sanità, a Gallarate, e ad esporlo sono stati tecnici di Regione Lombardia intervenuti nell’aula consiliare di Palazzo Broletto.

Si ragionava intorno a uno dei temi più presenti nel dibattito recente sul futuro ospedale unico Busto/Gallarate: quello del mancato, adeguato approfondimento sugli scenari alternativi a una nuova struttura da realizzare a Beata Giuliana. In particolare sulla possibilità di ampliare il sedime ospedaliero di Busto Arsizio. Il rilievo è contenuto nel parere Vas con condizioni contenuto in un Decreto Regionale, risalente allo scorso 8 maggio, ed è stato colto da molte voci critiche sulla collocazione della futura struttura nell’area al confine tra Busto e Gallarate, oltre che da quelle contrarie a un nuovo ospedale tout court (VEDI QUI). Il consigliere comunale Massimo Gnocchi ha, peraltro, rilevato come il parere sia definito "favorevole" solo nella delibera regionale dello scorso 24 luglio.

La questione degli scenari è stata portata in Commissione, con altre, da Giovanni Pignataro (Pd). «Lo scenario – ha ricordato - non sarebbe stato approfondito perché oggetto di valutazione del Comitato di pilotaggio», organismo scomparso dai radar nel corso degli anni. «Che cosa dicono i verbali di quel Comitato sugli scenari alternativi?» ha chiesto l’esponente dem.

Per Regione, l’ingegner Alessandro Caviglia ha citato il lungo percorso affrontato ma, soprattutto, ha insistito sulla natura stessa della Vas – Valutazione ambientale strategica, «…che non è confermativa. Alcuni argomenti sono stati correttamente sollevati nel Parere ma vanno affrontati successivamente». Nella storia ripercorsa in aula consiliare, si è ricordato che l'area di Beata Giuliana è stata giudicata idonea e “scelta”, fra l’altro, perché già caratterizzata, dal punto di vista urbanistico, da una vocazione d’interesse pubblico sovracomunale. Oltre che per le dimensioni, ha accennato il sindaco, Andrea Cassani, rispondendo indirettamente a quanti le preferirebbero l’ex deposito dell’aeronautica, in territorio gallaratese, nettamente più piccolo.

Altre risposte sono giunte su perplessità relative al numero di parcheggi («…i 1.500 prefigurati si basano su parametri regionali e sono abbondantemente dimensionati») e sulle opere viabilistiche (il sindaco ha specificato che gli 11 milioni messi a disposizione dalla Regione con cui si pensa a prolungare via Filzi, intervenire sul Sempione e in via Sella, a Busto, creare una nuova rotonda e potenziare quella vicino alla Cascina dei Poveri, sono frutto di una stima inviata dai comuni).

«Ulteriori questioni toccate dal parere – ha aggiunto Caviglia – inerenti, per esempio, a traffico e Trasporto pubblico, ma anche temi come l’inquinamento acustico o i rifiuti, vanno verificati in stadi successivi. Fondamentale è il progetto di fattibilità».

Non convinto Pignataro, soprattutto sullo scenario relativo al possibile ampliamento del sedime bustese: «Sembra un’ipotesi abbandonata, priva di sviluppi istruttori. Rimango del mio parere».

Stefano Tosi

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