Mai così tante bandiere, anche da lontano, e testimoniano un fatto noto eppure ora ancora più lampante: la vicinanza di Angelo Colombo a ogni impegno che fosse per il bene. Da quello per le associazioni di tutto il territorio ai gesti silenziosi per chi era in difficoltà, dalle scuole in cui coltivare il valore della Memoria ad altre persone che volevano dirgli grazie. E oggi tutti hanno voluto dirgli grazie.

Il funerale di Angelo, scomparso a 83 anni - LEGGI QUI -, è stato celebrato questa mattina nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonino a Solbiate Olona. Una chiesa appunto affollata di bandiere, di simboli, che raccontano il suo lungo e fedele cammino nell'Anpi e nelle altre associazioni come quella degli ex Deportati.

E proprio fedeltà esprimono quelle presenze: «Le bandiere sono segni.... qualcosa che non divide ma unisce le persone che sotto aspetti diversi cercano di fare del bene. Esprimono fedeltà, unità» ha detto don Tiziano Sangalli.

Quindi Roberto Esposito, presidente dell'Anpi di Solbiate, ha descritto così Angelo, attaccato ai «principi insindacabili, quelli che dividono ciò che è giusto e ciò che non lo è... Si riconoscono subito le persone come lui. Hanno un peso nella comunità, sono quelle che quando parlano le si sta ad ascoltare... Molti di noi sono entrati nell'Anpi soprattutto grazie a voi. Voglio pensare che non sia un caso che se ne sia andato l'8 settembre, il giorno dell'inizio della Resistenza. È come se avesse voluto dirci che non c'è mai veramente una fine, ma solo occasioni per un nuovo inizio. A salutarlo vedo che ci sono anche i bambini delle scuole». Quante testimonianze ha reso, Angelo, ai giovani.

Al commossi racconto dei partigiani si è affiancato quello dell'Associazione ex deportati con il fazzoletto: «Ti ricordiamo così, con il nostro fazzoletto, con il numero di matricola di Angioletto Castiglioni. Per noi sei stato un esempio e lo rimarrai».

Poi le bandiere accanto al suo feretro e si è levato il canto "Bella Ciao" mentre la gente abbracciava il figlio Gianluca, la nuora Silvia e tutta la famiglia.

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