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Lettere | 06 settembre 2023, 10:24

«Settembre, inizia la scuola. Ma ai bambini chi ci pensa?»

La segnalazione di un papà la cui figlia frequenta la scuola elementare di Vergiate. Una struttura scolastica, per quest'anno, moltiplicata per tre. Riceviamo e pubblichiamo

«Settembre, inizia la scuola. Ma ai bambini chi ci pensa?»

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un papà la cui figlia frequenta la scuola elementare di Vergiate. Una struttura scolastica, per quest'anno, moltiplicata per tre: nido, materna ed elementari per i lavori di rifacimento dell'asilo comunale finanziati dal Pnrr.


“Perché nessuno pensa ai bambini?” strillava la moglie del reverendo nei Simpson. Ma stavolta non è retorica: a Vergiate il buonsenso è andato in soffitta, per un cantiere.

Un vecchiotto e già piccolo “edificio scolastico” che ospita a malapena alcune classi delle “elementari” a Vergiate, sapete a settembre cosa diventa?

Asilo nido + Scuola dell’infanzia + Scuola elementare: tutti insieme per un anno, almeno...

Sono circa 70 bambini del ciclo 0-6 anni più circa 155 bambini del ciclo “classi elementari” a cui aggiungere ovviamente il personale scolastico, tutti costretti in un unico stabile.

E sapete perché? Ci sono i soldi “gratis” del Pnrr da spendere, per rifare l’Asilo comunale, che poi neanche appare così malandato. E “qualcuno” in Comune a Vergiate ha deciso la cosa, a parere di molti, più assurda che si poteva decidere: spostare tutti alla “De Amicis”, definita “unica soluzione possibile”, e lo è diventata realmente se ogni altra possibile soluzione viene negata, senza discussione.

Come genitore di una alunna delle “elementari” di Vergiate non ho potuto stare zitto davanti al suo sguardo smarrito: “Ma come papà, dovremo tornare a far pranzo al banco come durante il Covid?” E sì cara bambina, “qualcuno” in Comune a Vergiate ha deciso che si può fare, ancora. Non c’è alcuna emergenza sanitaria adesso a giustificare la scelta, ma una emergenza “soldi da spendere”! E ai bambini chi ci pensa?

Sì, perché in quei locali usati di solito per la mensa “qualcuno” in Comune a Vergiate ha pensato di piazzarci i bambini dell'Asilo. E come faranno a stare lì per tutto questo tempo, loro che sono giustamente vivaci e hanno bisogno di spazi, lo scopriremo. Certo, per il Comune è la soluzione più facile, meno costosa, il trasloco più vicino. Chissà come faranno il loro “riposino” i piccolini, ma ai bambini chi ci pensa?

Ovviamente con altri genitori delle “elementari” dalla scorsa primavera abbiamo provato a capire che stava succedendo, perché solo ai primi di marzo, dopo le iscrizioni peraltro, il Comune ha comunicato, diciamo ha proprio imposto, questa soluzione assurda.

Si è provato a chiedere al Dirigente scolastico in carica anche il “Documento di Valutazione dei Rischi” dello stabile, che è un obbligo di legge. Ma è stato dichiarato... segreto!

Si è provato a informare l’Ufficio Scolastico provinciale, ma è arrivato solo silenzio. Lezione appresa: lo “scarica barile” e il “pesce in barile” pare siano materie d’insegnamento importanti oggi.

Si è provato a raccogliere, ma che fatica, anche le firme dei genitori per un appello disperato. Una settantina hanno osato esporsi, per sollecitare il Prefetto ad intervenire. Qualche informazione d’ufficio almeno è arrivata. In più ci siamo guadagnati, noi 70 genitori firmatari del dissenso, il pubblico disprezzo del Sindaco espresso in Consiglio comunale.

Ci si è chiesto: ma in fondo chi controlla quel che fa il Comune? Esiste un Ente terzo che verifica il rispetto della complessa normativa su Asili e Scuole, quando si fa un’operazione simile? Oppure il Comune è controllore di se stesso?

Così si scopre che ATS dell’Insubria avrebbe un ruolo di vigilanza. Speriamo che con l'avvio delle attività scolastiche a settembre faccia veramente un controllo nello stabile. Che sia una verifica rigorosa sul rispetto dei requisiti di legge in una Scuola che è stata moltiplicata per tre.

Perché alle richieste scritte per avere risposte chiare, ATS per ora ha risposto, con calma dopo 10 settimane, in una letterina che definirei scritta in “burocratese evasivo”. Da cui traspare, per quel che ho capito io, che non ci sarebbe alcuna normativa vigente sui requisiti delle strutture scolastiche, solo possibili interpretazioni a discrezione. Perché dal 1996 avrebbero abrogato e mai sostituito un decreto ministeriale del 1975... robe da matti. 

Questa pare sia diventata l’Italia, è sempre meno di moda sporcarsi le mani facendo il proprio lavoro, è sempre più difficile opporsi all’arroganza di chi decide a senso unico. Un Paese in cui la possibilità di esercitare il democratico diritto di controllo è sempre più un diritto esercitabile “per reddito”.

Sì, perché alla fine se vuoi “giustizia” al TAR devi andare e li devi pagare, migliaia di euro, solo per farti ascoltare. Questa la si potrebbe anche chiamare “democrazia per reddito”: chi ha i soldi si difende e chi non ha i soldi subisce. Ma mi illudo ancora che non sia così.

Ovviamente c’è anche l’aspetto personale: non posso farci niente se anch’io ho un passato politico, ma non può essere un motivo per provare a censurare una mia critica concreta, che faccio da genitore, buttando tutto “in caciara”, come è successo sui canali social locali da parte di un segretario di partito. Qui non si tratta di fare politica, ma di pensare solo all'interesse dei bambini.

E che non è faccenda politica lo dimostra il fatto che si è detto assai bene della vicina Somma Lombardo, dove l'amministrazione comunale dello stesso colore politico di quella vergiatese, ovvero il PD, ha agito molto diversamente in un caso simile.

A Somma Lombardo si è letto di un confronto diffuso con i genitori e sono state prese delle strutture mobili, che potevano essere la soluzione alternativa anche a Vergiate, dando un tetto idoneo all’Asilo e alla Scuola dell’infanzia, senza noie per le Elementari. Ma questa soluzione a Vergiate è stata definita “uno spreco”.

Conta forse di più il bilancio del Comune, ma ai bambini chi ci pensa?

Sembra a pochi, l’importante è fare cantieri, spendere i soldi del Pnrr per tagliare altri nastri e soprattutto spendere pochi soldi del Comune. Perché di sostegni economici per i disagi non se ne sono visti, bisogna sopportare tutto. E chi protesta viene infangato, salvo poi dire - con ipocrisia - che la porta è sempre aperta. Si, per farsi prendere in giro pure a quattr'occhi. Anche no.

Comunque adesso è settembre, è arrivato a Vergiate anche il nuovo Dirigente scolastico, dalla Calabria, che si troverà sulla scrivania la “patata bollente”. Dispiace per Lei, incolpevole, ma dovrà farsene carico e pensare anche ai bambini.

ATS dell’Insubria dovrà anche fare il suo dovere di controllo, con un adeguato sopralluogo, per ora solo preannunciato e velatamente. In tanti siamo curiosi di vedere cosa ne uscirà, se saranno ancora solo giri di parole in burocratese oppure si vorrà fare finalmente chiarezza sulla situazione. Trasparenza si chiede, in fondo.

Dal Comune non ci si aspetta nulla, visto che hanno già deciso da soli tutto tempo fa, senza un confronto costruttivo, sulla pelle dei bambini e del personale scolastico.

Allora chi ci pensa ai bambini? Le Istituzioni si vedrà, ma certo lo dovranno fare i genitori, dato che sarebbe il nostro “mestiere”. Anche per insegnargli, ai bambini, a non chinare mai la testa davanti al Potere che si fa forte se ci si inchina solamente in silenzio.

A usarla invece quella bella testa che hanno, per chiedere il rispetto delle norme, semmai del buonsenso e comunque della dignità di cittadini che pretendono chiarezza e trasparenza nelle decisioni prese, specie se sulla loro pelle innocente, di bambini.

Marco Cerini

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