Strage di Bologna, Martignoni (FdI): «Frasi di Mantovani fuori luogo e da condannare»

Hanno fatto discutere – e non solo a livello locale – le parole del segretario cittadino della Lega di Lonate Pozzolo Armando Mantovani che, durante la discussione in Consiglio comunale della mozione per l’intitolazione di una piazza alle vittime della strage alla stazione Bologna, aveva detto che non si era trattato di un attentato neofascista, bensì che era stato fatto esplodere un vagone palestinese.

Dopo la condanna per questa versione arrivata dal mondo del centrosinistra, sulla vicenda interviene anche Fratelli d’Italia. Lo fa con le parole di un suo rappresentante autorevole, Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere regionale nonché responsabile provinciale degli enti locali per il partito.
Il quale sgombra il campo da qualsiasi possibile equivoco: «La presa di posizione di Fratelli d’Italia è netta e non ci devono essere dubbi – scandisce –. Sono state dichiarazioni fuori luogo e da condannare. Mantovani ha esposto delle teorie che non hanno mai avuto seguito. È stata una strage dei neofascisti, della Mambro e di Fioravanti, con trame dei servizi deviati».

I “Fratelli” attendono le scuse di Mantovani: «Auspichiamo che dica chiaramente che c’è stato uno sbaglio madornale – osserva Martignoni –. È stato un grave errore di percorso da parte di una persona che probabilmente in un momento di foga ha tirato fuori una versione della vicenda non sensata. Gli esecutori e i mandanti sappiamo chi sono. Ci sono state teorie e supposizioni, mi spiace che Mantovani abbia preso fischi per fiaschi».

Il consigliere regionale non parla di richiesta di dimissioni: «Sono decisioni che prenderà la Lega, non voglio accendere altri fuochi. Certo – aggiunge – non immagino che cosa sarebbe successo se a dire certe cose fosse stato un esponente di Fratelli d’Italia. Ma noi non abbiamo nulla a che fare con i neofascisti. In quegli anni si è speculato, ma Mambro e Fioravanti erano in una galassia che non c’entrava col Movimento Sociale.
La Meloni, poi, ha giustamente fatto notare che ci sono ancora delle carte secretate. Sarebbe buona cosa desecretarle».

Per Martignoni, tra l’altro, la mozione proposta della minoranza per dedicare uno spazio di Lonate alle vittime della strage è «condivisibile»: «Anche noi a Gallarate avevamo chiesto e ottenuto di intitolare una piazza ai martiri e agli esuli delle foibe – ricorda –. È vero che a Lonate potevano farlo nei cinque anni precedenti, quando governava il centrosinistra. Lo hanno evidenziato anche “i nostri”; lo capisco ma non è un problema fondamentale».

Di certo, quella del 2 agosto 1980, con i suoi 85 morti e oltre 200 feriti, «è stata la giornata più nefasta – rimarca l’esponente di FdI –. Io ero in vacanza a Pescara e ricordo benissimo quei momenti devastanti. Ci deve essere rispetto delle vittime, dei familiari ma di tutti i cittadini del nostro Paese».