La mozione sull’ospedale di Gallarate portata in Consiglio regionale da Samuele Astuti, Pd, ha ottenuto 26 voti favorevoli e 39 contrari. Il documento conteneva proposte per salvaguardare e rilanciare il nosocomio cittadino, notoriamente in difficoltà e da tempo al centro di un dibattito vivace, a tratti acceso. All’indomani della bocciatura, e di una discussione in cui sono spiccate le voci di Emanuele Monti (Lega, presidente della commissione Welfare, contrario a una mozione giudicata strumentale), del consigliere Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore, favorevole) e dello stesso Astuti, le interpretazioni su quanto avvenuto divergono radicalmente a seconda che si interpelli il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, o il consigliere comunale del Partito Democratico, Giovanni Pignataro.
La “mozione Astuti” proponeva di affrontare le criticità del Sant’Antonio Abate anzitutto riconoscendo lo stato di emergenza attraversato dal presidio gallaratese. Una crisi cui porre rimedio, fra l’altro, attraverso misure volte ad accrescere la dotazione di medici e infermieri, oltre che con una revisione del piano organizzativo di Asst Valle Olona e strategie di rilancio elaborate con il personale. «La maggioranza di centrodestra gallaratese – il giudizio di Pignataro nel “day after” – viene abbandonata dal livello regionale della sua stessa parte politica». L’opinione dell’esponente dem si basa sui contenuti della mozione. «Contenuti – afferma Pignataro – sovrapponibili a quelli di un’altra mozione a sostegno del Sant’Antonio Abate, portata in Consiglio comunale, a Gallarate, dal capogruppo di Centro Popolare - Popolo della Famiglia -Rinascita della Dc, Luigi Galluppi, passata con i voti favorevoli del centrodestra e l’astensione delle minoranze». Conclusione: «Il centrodestra di Gallarate è isolato, il livello regionale di quella parte politica abbandona il tema delle esigenze sanitarie del nostro territorio. Il tutto avviene dopo che il governatore Attilio Fontana ha rilasciato dichiarazioni sul Sant’Antonio Abate letteralmente surreali».
Il presidente di Regione Lombardia, il 10 giugno, aveva collocato le difficoltà di Gallarate in quadro di sofferenza comune un po' a tutta Italia, giudicando strumentali polemiche e mobilitazioni sorte in città. E di strumentalizzazioni parla anche il sindaco, Andrea Cassani: «Il Consiglio regionale è la sede giusta in cui discutere il tema e anche quella in cui è possibile avere una visione più ampia, uno sguardo d’insieme. Faccio presente che il consigliere Monti ha chiesto di ritirare la mozione per portare il tema dell’ospedale in commissione e discuterne anche con le associazioni. Il rifiuto di questa proposta dimostra il carattere puramente politico della mozione».
Che ha incassato anche alcuni voti provenienti dal centrodestra («Ne ha ottenuti quattro in più rispetto a quelli garantiti dalle minoranze», la sottolineatura di Pignataro) ma continua a non convincere Cassani, a partire da questioni di metodo: «Il Partito Democratico certi contenuti inclusi nella mozione di Astuti, in Consiglio comunale, non li ha votati. Comunque si andrà oltre le strumentalizzazioni, la Regione inviterà le associazioni a discutere dell’ospedale».