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Gallarate | 15 giugno 2023, 22:00

A Gallarate, bagarre in Consiglio comunale sull’ospedale cittadino

A palazzo Broletto, pubblico numeroso e difficilmente contenibile, nonostante una presenza inedita di forze dell’ordine. Animi precocemente surriscaldati, lavori difficili

La sala gremita di Palazzo Broletto

La sala gremita di Palazzo Broletto

Sala consiliare al completo, per l’atteso Consiglio comunale con all’ordine del giorno due mozioni, una delle minoranze e una di Centro popolare Gallarate – Il popolo della famiglia – Rinascita della Dc, a tema ospedali, presenti e unico, futuro o futuribile. Esordio con inciampo, alle 20.57 si palesano problemi di amplificazione. Segue reazione insofferente del pubblico quando il vicesindaco, Rocco Longobardi, pronuncia il nome di Silvio Berlusconi. Invito alla calma e al rispetto del presidente del Consiglio comunale, Marco Colombo. Qualche malumore, ritorno nei ranghi e silenzio composto per il minuto di commemorazione.

Prende la parola, nello spazio delle comunicazioni, il sindaco, Andrea Cassani. Fatto raro, non parla a braccio ma legge il suo intervento. Torna sulla manifestazione dell’8 giugno, rimarca come«…il tema più attuale è la chiusura di Cardioloogia», scongiurata. Riconosce il ruolo delle associazioni ma, sempre con riferimento alla mobilitazione di piazza, sostiene che ci sia chi sobilla. «Nessuno ha in mente di chiudere l’ospedale prima del tempo». Poi richiama la competenza regionale sul tema e snocciola articoli, in particolare su mancanza di personale in Sanità, a livello nazionale e in Lombardia. I presenti, dopo qualche minuto, manifestano insofferenza. Il sindaco arriva a dati dell’Oms ed estende lo sguardo alla Francia. Ricorda, come fatto negli ultimi giorni, i contatti presi con professionisti ed enumera, ovviamente senza farne i nomi, i cardiologi, una dozzina, che hanno lasciato o stanno per lasciare gli ospedali dell’Asst. Ancora, ricorda, in scia a quanto fatto recentemente dal governatore Fontana, i tagli governativi per 35 miliardi al comparto Sanità dal 2011 e gli effetti deleteri del numero chiuso alle facoltà di Medicina.  «Noi la nostra parte la stiamo facendo. L’unica soluzione è mettere da parte le questioni campanilistiche e mi farò portavoce delle istanze del territorio». Chiude con un appello a evitare strumentalizzazioni politiche.

Parola al consigliere Pd Giovanni Pignataro: «Comunico il mio sconcerto, forse noi gallaratesi siamo impazziti, la situazione del nostro ospedale evidentemente è la stessa che c’è da altre parti. Forse il sindaco dovrebbe andare al Cup per avere un appuntamento per un visita. Lei (sindaco, Ndr) ci ha parlato delle persone in manifestazione ma lei in manifestazione non ci è venuto (applausi, Ndr). Il problema non è che qualcuno vuole chiudere il Sant’Antonio Abate ma che l’ospedale sta chiudendo nei fatti. Concordo solo sul fatto che le battaglie di campanile sono inutili. Nessuno ha sobillato nessuno. Ci hanno parlato i malati, quella manifestazione ha solo detto che c’è un problema».

Giuseppe De Bernardi Martignoni, Fdi, prende la parola per ricordare il suo lungo impegno sull'ospedale. Bagarre in sala, alle 21.35 i lavori sono sospesi temporaneamente. Il presidente del Consiglio comunale è fra il pubblico per richiamare all’ordine.

Seguono aggiornamenti.

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