Economia - 02 giugno 2023, 11:41

Euthalia per i Luoghi della Cultura. L’AD Corradini: «Pensiamo alle generazioni future»

Nella splendida cornice di Villa Panza, l’azienda “made in Varese” ha presentato il suo impegno per la difesa dei beni culturali da fulmini e sovratensioni

Euthalia per i Luoghi della Cultura. L’AD Corradini: «Pensiamo alle generazioni future»

Sarebbe potuta essere una serata perfetta, non fosse stato per il temporale serale poco prima dello standing dinner. O forse, proprio per la presenza di tuoni e lampi, potremmo invece dire che la serata si è conclusa nel più eccellente dei modi. Anche la Natura, infatti, sembra aver voluto dire la sua sul tema dell’evento.

Si è tenuto martedì sera, nella splendida cornice di Villa Panza Collezione FAI, l’evento "EUTHALIA per i luoghi della cultura e le generazioni future”, organizzato dalla realtà imprenditoriale tutta “made in Varese” leader nella commercializzazione, installazione e manutenzione di sistemi di protezione da fulmini e sovratensioni a tecnologia Ingelva.

Si è discusso di prevenzione, tema chiave dell’approccio di Euthalia al problema, in una location in cui a parlare erano la storica dimora varesina e la straordinaria collezione internazionale da essa ospitata. Naturalmente, quando si parla di prevenzione - lo dimostrano i recenti fatti di cronaca italiana - si deve primariamente pensare alla sicurezza delle persone. Ma la prevenzione, quando riguarda inestimabili beni artistici e architettonici è un tema molto più esteso e complesso che include anche altro. Un lavoro infinito ed inestimabile che talvolta è lasciato a sé stesso.

I beni culturali sono soggetti a rischio - il nostro paese ne è ricco - protagonisti passivi e testimoni indifesi di un passato che costituisce la nostra memoria storica. Poterne godere oggi e lasciare che lo stesso godimento sia garantito alle generazioni future è compito di una nazione moderna e di tutti i componenti della società, dalle aziende agli uomini di buona volontà.

Forse era questa la visione lontana che ha ispirato la curiosità scientifica del fondatore di Ingelva, l’Ingegnere Mario De Bernardi, il quale, proprio da Varese nell’immediato Dopoguerra, muoveva i primi passi partendo da una scoperta che riguardava proprio i fulmini. Una visione corretta quella di De Bernardi che si è via via confermata negli anni a seguire in cui l’azienda Ingelva sarebbe cresciuta al ritmo delle tante installazioni sia nell’ambito dei beni culturali che in quello delle infrastrutture, delle aziende e degli immobili di pregio.

Come molte scoperte scientifiche di successo, anche quella di De Bernardi muoveva da una semplice domanda. È possibile “gestire” il fenomeno dei fulmini e delle sovratensioni derivate? O si deve accettare il punto di vista passivo che ha ispirato la tecnologia diffusa fino a quel momento? Partendo da questo quesito di rottura tanto semplice quanto interessante, Luca Corradini ha condotto gli ospiti presenti nella meravigliosa sala al piano terra di Villa Panza attraverso un entusiasmante “viaggio” fatto di immagini di repertorio, spiegazioni scientifiche, peculiarità del sistema di difesa da fulmini Euthalia e numerosi dettagli di prestigiose installazioni in Italia e nel mondo.

Corradini, insieme ad altri imprenditori, ha raccolto l’importante testimone lasciato dal fondatore e con passione è oggi alla guida di Euthalia come amministratore delegato. La sua presentazione non poteva non toccare l’analisi di due recenti e prestigiosi interventi presso i beni del Fai Castello di Masino in provincia di Torino e Villa del Balbianello a Como. Euthalia è, infatti, Golden Donor della prestigiosa istituzione italiana. La scelta di dedicare un evento e di realizzarlo in un bene del FAI di Varese è anche un omaggio alle origini dell’azienda. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Luca Corradini per una breve ed esclusiva intervista post presentazione dedicata al tema e non solo.

Ingegner Corradini, si è emozionato nel parlare di una figura così importante nel panorama scientifico imprenditoriale italiano?
Desideravo cogliere quest’occasione, in questa cornice varesina, per ringraziare pubblicamente Mario De Bernardi per la sua curiosità, per le sue intuizioni e per la vita spesa a studiare nel profondo i fenomeni di fulminazione e di sovratensione, per aiutare a risolvere questi problemi, per essere utile alla comunità. Non ho potuto trattenermi e sicuramente l’emozione è stata manifesta e visibile negli occhi di tutti coloro che erano presenti. 

Da Varese tutto è partito e tutto sembra ritornare. Sente il peso della sfida?
Questa è una sfida molto interessante e stimolante. Entrare per me in questi anni in un settore nuovo, decidere di rimanere nel Varesotto per continuare a vivere questo territorio, per offrire nuovi posti di lavoro, per dare ancora più lustro al nostro Made in Italy, che spesso correggo con i clienti esteri in Made in Varese.   

Vuole rispiegarci in poche parole l’importanza della scoperta del vostro fondatore?
È più facile di quello che può apparire: le riposte alle domande più complesse arrivano sempre da semplicità. Dobbiamo spostare l’attenzione sul prima che il fenomeno si manifesti, dobbiamo metterci a guardare le cause ed agire su queste. Mario De Bernardi ha compreso il fenomeno nella sua essenza ed ha trovato la soluzione: occorreva stabilizzare il campo magnetico per contrastare le eventuali variazioni dovute alle perturbazioni. In questo il modo il fulmine non avrebbe trovato il terreno fecondo per potersi manifestare. 

In cosa si differenzia l’approccio “rivoluzionario” dei vostri sistemi
Prevenzione. La grandezza del nostro sistema è la prevenzione. Lo dicevano sempre i nostri avi, i vari proverbi di saggezza popolare: non arrivare all’ultimo, previeni. Questo è quello che ha fatto Mario De Bernardi con la sua invenzione. I nostri competitor continuano ad utilizzare l’approccio classico di attirare il fulmine scaricandolo a terra: questa soluzione è oggettivamente pericolosa perché accentua ed aumenta tutti i vari agenti dannosi per edifici ed impianti. 

Tecnologia Antimpatto? Sta forse tutto in una parola…
Abbiamo voluto mantenere questa denominazione che riteniamo possa esplicitare bene chi siamo e quello che facciamo. Preveniamo e contrastiamo i potenziali impatti negativi. 

Quale può essere il vostro ruolo nell’ambito dei beni culturali e nel più ampio tentativo di dar vita ad un “nuovo rinascimento italiano”?
Dagli albori la società è sempre stata attenta alla protezione dei monumenti italiani ed esteri per due motivi intrecciati fra loro: dare un contributo attivo alla loro conservazione nel modo meno invasivo possibile, proteggendo quindi anche la loro immagine. Questa è sicuramente la grandezza del sistema antimpatto: sapersi adattare ad ogni edificio ed impianto, trovando la soluzione più discreta possibile.

Quali sono i punti di forza della vostra tecnologia in questo ambito? Ci racconti delle vostre recenti installazioni presso i beni del Fai Castello di Masino e Villa del Balbianello.
I due beni del FAI sono state due belle sfide. Meravigliosi, ma anche molto complessi. Il nostro Responsabile Tecnico, Mauro Fumagalli, ha gestito direttamente queste installazioni per trovare tutte le migliori soluzioni possibili per gestire il passaggio dei cavi, la posizione delle antenne sulle coperture e dei filtri ad alta impedenza nelle varie cavità. Ripeto sempre ai miei collaboratori che le opere d’arte si proteggono con delle opere d’arte. Siamo un po’ artisti anche noi. 

Beni culturali ma non solo…
In autunno dello scorso anno abbiamo attivato una nuova business unit: Euthalia Marine. Abbiamo definito dei prodotti dedicati alla protezione delle imbarcazioni da diporto e non solo. Stiamo riscontrando molto interesse e abbiamo già realizzato una serie di installazioni sia in Italia che nel mar dei Caraibi. Un mondo anche questo meraviglioso, che siamo conoscendo giorno dopo giorno. 

Per chi volesse vedere gli interventi di Euthalia presso il bene del FAI Castello di Masino in provincia di Torino, qui il video.

Qui invece i riferimenti ad Euthalia e alla sua tecnologia di difesa: euthalia.com

Luca Ruspini

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