Consigliere a Villa Recalcati e a Palazzo Estense. E, dalla scorsa settimana, vice del nuovo commissario provinciale di Forza Italia, Pietro Zappamiglio.
Impegno su più fronti per Simone Longhini, che spiega come, se in Provincia non c’è nessuna «contrapposizione pregiudiziale» nei confronti del presidente Marco Magrini (sostenuto anche dal Pd), a Varese è netta l’opposizione all’amministrazione di centrosinistra: «Le problematiche che continuiamo a segnalare non vengono risolte», lamenta.
E su Forza Italia: «Stiamo riorganizzando il partito per rilanciarlo in una fase nuova. Aperti al dialogo con chi aveva creduto nel progetto del terzo polo, che sta naufragando».
Partiamo dalla Provincia. Con l’elezione del nuovo presidente, il centrodestra è passato all’opposizione: c’è stata qualche schermaglia, ma non avete fatto mancare il voto ad alcuni provvedimenti, come il rendiconto. Che opposizione vedremo da qui in avanti?
«Non parlerei di opposizione, perché la nostra posizione non è quella di chi si vuole contrapporre in modo pregiudiziale. Noi abbiamo mantenuto una posizione concordata con il centrodestra di non accettazione di deleghe, quindi una non partecipazione diretta alla gestione dell’ente. Lo abbiamo fatto perché siamo leali col centrodestra e in linea con le decisioni che si prendono a livello di coalizione.
Questo non ci ha impedito e non ci impedirà di sostenere tutti quei provvedimenti che riteniamo efficaci e che vanno a sostenere sindaci e amministrazioni locali e vanno nella direzione di dare al territorio le opere e i servizi di cui ha bisogno.
Il rendiconto lo abbiamo votato perché di fatto era il rendiconto del bilancio che abbiamo portato noi: se oggi c’è un avanzo di amministrazione di 23 milioni che può essere investito in opere per il territorio, questo è anche dovuto alla precedente amministrazione».
Entro l’anno si andrà – o dovrebbe andare – al rinnovo del consiglio provinciale. La sensazione dall’interno è che sarà così o che ci possa essere un rinvio in vista della riforma dell’ente?
«Dipende da quello che si deciderà a Roma. Mi sembra che tutte le forze politiche siano d’accordo nel riformare la legge Delrio “sciagurata”, che era stata voluta e portata avanti dal Pd. Ben venga che ci sia stato questo ripensamento anche dal centrosinistra e che oggi si sia tutti d’accordo nel restituire dignità istituzionale alle Province, assieme alle funzioni e alle risorse di cui hanno bisogno.
Le tempistiche, ovviamente, non dipendono da noi. Quello che posso dire è che ho riscontrato la volontà politica di mettere mano in tempi brevissimi alla riforma. Monitoreremo con attenzione l’iter tecnico che ne seguirà. L’importante è che venga affermato il principio che le Province servono ed erogano servizi di primaria importanza».
Venendo al Comune di Varese, in questo caso si può parlare senza tentennamenti di opposizione.
«Sì, anche perché non mi sembra che il centrosinistra stia particolarmente brillando in questo secondo mandato. E soprattutto, le problematiche con continuiamo a segnalare non vengono risolte. Parlo in particolar modo delle strade di Varese, particolarmente messe male. Ma poi c’è il problema legato all’illuminazione pubblica. È noto che in diverse zone della città ci sono delle strade che vanno in “blackout” per giorni; evidentemente è un problema su cui occorre intervenire.
L’altro tema grosso è legato a sicurezza e degrado, perché la città presenta diverse problematiche da questo punto di vista, ma questa non sembra essere una priorità per l’amministrazione.
Anche sulla gestione del servizio rifiuti ci sono state problematiche, segnalazioni e lamentele assolutamente giustificate».
Per quanto riguarda Forza Italia, è un momento di ristrutturazione o ripartenza anche in Lombardia. Tra l’altro era anche circolato il suo nome per il ruolo di commissario provinciale…
«Siamo in una fase di rilancio e riorganizzazione del partito. Io ho partecipato con molti altri militanti e amministratori della provincia di Varese alla manifestazione di Milano, che è stata un successo, con 5mila persone che hanno dimostrato che Forza Italia è un partito radicato e presente sul territorio della Lombardia.
L’onorevole Sorte (coordinatore regionale, ndr) sta facendo un ottimo lavoro e anche a livello territoriale stiamo riorganizzando il partito per rilanciarlo in una fase nuova, perché noi crediamo che il ruolo di centro moderato, liberale, popolare, europeista di Forza Italia sia anche oggi fondamentale nel centrodestra.
Prendo atto che il progetto del terzo polo, che voleva occupare la nostra stessa area al centro dello schieramento politico, sta naufragando. Pertanto noi siamo aperti ad avere interlocuzioni anche con chi in questo progetto aveva inizialmente creduto, ma oggi ha probabilmente capito che non porta da nessuna parte.
Noi riaffermiamo con forza i nostri valori e crediamo che anche aprendoci al mondo civico che in provincia di Varese rappresenta una realtà importante, possiamo portare avanti i nostri progetti anche sul territorio».
C’è il tema delicato della salute del leader Berlusconi...
«Berlusconi è e resta il leader di Forza Italia. Accanto a lui, c’è una classe dirigente sia a livello nazionale che regionale che provinciale che sta crescendo, ha fatto esperienza col lavoro quotidiano nelle amministrazioni e nel partito e che crediamo possa dare un futuro al partito stesso.
La partecipazione di molti giovani alla manifestazione di Milano dà anche una prospettiva futura di crescita a Forza Italia».