Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Oggi raccontiamo una leggenda relativa al Laghetto di Brinzio. Una leggenda che strappa un sorriso ma che contribuisce alla magia di uno splendido angolo di natura alle porte di Varese.
LA BALENA DEL LAGHETTO DI BRINZIO
Un giorno di fine primavera, durante il taglio di un bosco nei pressi del laghetto, scoppiò un temporale. Vento, tuoni, lampi si abbatterono fra bosco e lago. Uno dei boscaioli, rivolto verso il lago, si accorse di una grande sagoma in mezzo all’acqua; pensò dovesse trattarsi di un pesce di enormi dimensioni.
Via via, tutti i compagni si girarono ad ammirarlo. Uno di loro disse che si trattava di una balena: ma nessuno dei boscaioli aveva mai sentito parlare di una balena capace di vivere in un piccolo specchio di acqua dolce.
Mentre il temporale era in corso, i boscaioli abbandonarono gli attrezzi da lavoro nel bosco e si avviarono verso la piazza principale del paese, per dare ai concittadini la notizia dell’avvistamento della balena. I racconti erano così concitati e le parole dei boscaioli così simili, che chiunque ascoltasse la storia finiva per crederci.
Si preparano ramazze, zappe, falci, badili e rastrelli, un consistente numero di uomini “arruolati” si mise in cammino verso il lago, con l’intenzione di trovare e uccidere l’animale, che, sul far tramonto, sembrava galleggiare a pancia in su nel bel mezzo dello specchio d’acqua. Servendosi degli attrezzi, riuscirono a riportare la creduta balena a riva. Altro non era che un sciuc, ovvero un tronco d’albero di un castagno centenario molto grande e pesante. Ma sempre e solo un pezzo di legno!
La leggenda, risalente alle seconda metà del Settecento è ancora viva nei ricordi degli abitanti di Brinzio, che la tramandano di generazione in generazione. Il lago di Brinzio è comunque un luogo magico capace di creare nel viaggiatore sensazioni di pace, ma anche di meraviglia e stupore per la sua bellezza così semplice, quasi timida.
Fonte: La Varese Nascosta e www.itinerarifolk.com