Giuseppe Scalarini è stato un celebre illustratore e caricaturista vissuto tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900: nato nel 1873 e scomparso nel 1948. Celebre anche la sua firma: il disegno di una piccola scala seguita dalla sigla “rini”.
A lui è stata dedicata l’aula d’arte della scuola media Carducci di Gavirate a seguito del suo rifacimento; Scalarini ha vissuto a Gavirate in viale Verbano. In occasione del 150° anniversario della nascita dell’artista, la scuola ha organizzato una festa per inaugurare la nuova aula alla presenza del sindaco Silvana Alberio e delle autorità.
Gli studenti, guidati dalla professoressa d’arte Elena Invernizzi, hanno riprodotto alcune delle sue opere. Una in particolare, una cartolina dedicata al paese di Gavirate, è stata rifatta aumentandone le dimensioni e ora sta facendo un tour nelle vetrine dei negozi del paese.
«Per l'anniversario della nascita dell’artista abbiamo organizzato una festa coinvolgendo tutte le classi della scuola. Insieme alla professoressa Angela Lischetti abbiamo fatto degli interventi nelle classi, soprattutto con le terze, per raccontare ai ragazzi chi era Giuseppe Scalarini - spiega la professoressa Invernizzi - alla festa abbiamo invitato anche il nipote di Scalarini, Nando Levi, che è venuto a mancare da poco; i ragazzi si sono commossi a sentirlo parlare del nonno, di quando giocava con lui. Ha raccontato ai ragazzi com’è stata la sua infanzia nei difficili anni della guerra, abbiamo trovato anche dei reperti di Radioteche che abbiamo proposto agli studenti in cui si vede proprio Nando insieme al nonno e alle zie giocare in viale Verbano».
«Conoscerlo è stata una sorpresa per i ragazzi, ho fatto parlare lui, c’erano il sindaco e tutte le autorità, poi ho letto la risposta che Liliana Segre ha inviato alla mia lettera e abbiamo inaugurato così la nuova aula di arte - prosegue Elena Invernizzi - l'aula è stata ristrutturata dall’amministrazione comunale e dedicata a Scalarini. Con il Comitato Genitori abbiamo realizzato la targa commemorativa, i ragazzi sono entusiasti, questa iniziativa ha trasmesso loro un forte senso di appartenenza al paese. Tra le altre cose, grazie al comune al Comune di Gavirate, ho organizzato anche una mostra dal titolo “Abbasso la guerra” esponendo tutte le opere di Scalarini attinenti appunto al tema della guerra».
«I lavori di Scalarini catalogati sono moltissimi, dai 13.000 ai 14.000 compresi anche i bozzetti in giro per il mondo e tra questi ho deciso di presentare agli studenti una cartolina realizzata dall’illustratore nei primi anni del ‘900 - prosegue la docente di Arte - Scalarini ha rappresentato a suo modo i personaggi e le tipicità di Gavirate, la cartolina era un invito per i milanesi a venire a visitare a Gavirate e il suo lago, perché c'era il pesce persico, i Brutti e Buoni, il lago e il comodo collegamento tra Milano a Varese con le Ferrovie Nord, tutto raccontato in chiave ironica in una simpatica pubblicità, come il pescatore con le ragnatele che mi fa tanto ridere».
«Con i ragazzi della scuola abbiamo riprodotto altri bozzetti che abbiamo esposto insieme alla mostra ufficiale - continua la professoressa Invernizzi - grazie all’A.N.P.I. di Gavirate abbiamo potuto fare intelaiare la riproduzione della cartolina che adesso sta attraversando Gavirate in una sorta di mostra itinerante che proseguirà per tutto il 2023 e poi farà ritorno qui a scuola. È stata in vetrina dal colorificio Inversini, ora da Prochisan in via Garibaldi e la prossima settimana si trasferirà da NinnaMamma dove hanno chiamato addirittura una vetrinista per allestire lo spazio attorno a questa tela. Mi hanno già contattata anche diverse pasticcerie, come il bar Milano, ed è arrivata la richiesta da un restauratore».
«Dalla cartolina si capisce che Scalarini amava Gavirate sebbene abbia vissuto qui negli anni peggiori della sua vita, dopo essere stato picchiato, arrestato e mandato al confino. La sua arma era il pennino, con le sue vignette riusciva a far capire anche agli analfabeti cosa stesse succedendo in quegli anni di guerra, il suo messaggio era immediato per cui andava fermato, dava troppo fastidio. Era consapevole che la sua dinamite fosse proprio nel suo pennino, nel suo inchiostro. Il prossimo anno partiremo con un altro progetto su Gianni Rodari e diventeremo anche scuola creativa, artistica e performativa, entrando in un polo di poche scuole della provincia con focus sull’arte, il teatro e la letteratura. Coglieremo anche questa opportunità» conclude la professoressa di Arte della Carducci.