A Melbourne il Gran premio inizia subito alla grande con emozioni a raffica nelle prime quattro curve. Russell parte a molla e supera Verstappen, che viene attaccato anche da Hamilton. Nel frattempo Alonso e Sainz rischiano il contatto, con il madrileno della Ferrari che supera l’austuriano. Stessa situazione tra l’altra Ferrari di Leclerc e l’altra Aston Martin di Stroll. Manovra rischiosa quella del “predestinato”, che ha provato a passare in uno spazio onestamente troppo stretto. Risultato finale, Leclerc nella ghiaia e gara finita dopo tre curve. Nel frattempo, Hamilton scavalca Verstappen in curva quattro mettendo le Mercedes in posizione di primo e secondo.
Al giro sette, dopo la ripartenza dalla safety car, altro colpo di scena: Albon picchia duro con la sua Williams. Altra safety car e momento chiave della gara. Russell e Sainz si fermano al box per mettere le gomme dure, gli altri no. Al giro successivo, i due piloti vengono clamorosamente penalizzati dalla esposizione della bandiera rossa necessaria per sistemare il tracciato. Alla ripartenza saranno soltanto settimo e undicesimo.
Al nuovo via, Verstappen supera facilmente Hamilton, mentre Russell e Sainz rimontano ferocemente. La gara dell’inglese finisce però al giro 18, nelle fiamme della rottura della sua Power Unit. Sfortunato.
Al contrario, Carlos Sainz è autore del sorpasso dell’anno (fin qui) con una manovra incredibile al giro 24 ai danni della velocissima Alpine di Gasly.
Da metà gara in poi, il gran premio si trasforma in una tiratissima partita a scacchi tra Verstappen, Hamilton, Alonso e, poco più indietro, Sainz. La bandiera rossa ha costretto tutti a spostarsi in anticipo sulla gomma dura, e tutti devono cercare di arrivare in fondo senza ulteriori pit-stop.
L’unico brivido di questa fase lo regala Max Verstappen che finisce nell’erba a 10 giri dalla fine, ma il giro dopo mette tutti a tacere siglando il giro più veloce.
Ma, incredibilmente, a quattro giri dalla fine, Magnussen picchia in curva due e genera prima una safety car e poi una bandiera rossa a quattro giri dal termine. Gara sospesa e ripartenza prevista con solo due giri da completare. Situazione molto simile a Baku 2021, anche allora con una Red Bull e una Mercedes in prima fila alla partenza.
La ripartenza è un caos assoluto. Sainz parte male ma recupera, attacca e si tocca con Alonso. Le due Alpine si toccano e finiscono entrambe a muro. Stroll va lungo e nella sabbia. La Alpha Tauri di De Vryes e la Williams di Sargent finiscono anche loro nella sabbia. Altra bandiera rossa, con beffa finale. La procedura di partenza è a sua volta sotto investigazione ed è caos sulla classifica.
La decisione è di ripartire dietro safety car, con le posizioni della partenza precedente, facendo un giro senza poter superare e con posizioni congelate. Congelate per tutti tranne che per Sainz, che viene penalizzato di cinque secondi per il contatto con Alonso. Cinque secondi su un arrivo completamente compattato, equivalgono a una condanna fuori dai punti. Finisce la gara dodicesimo.
Nelle community dei tifosi si discute molto di quanto visto. La ricerca continua, quasi proattiva, dello spettacolo a tutti i costi sta influenzando in senso negativo il concetto “sportivo” della F1, che sembra sempre meno uno sport e sempre di più un circo. Le polemiche non mancheranno.
Va considerata comunque buona la gara della Ferrari di Sainz, capace di recuperare dalla undicesima posizone e di gestire poi le gomme messe sotto stress dalla rimonta. Considerata la sfortuna con la bandiera rossa, possiamo dire che ci sono segnali incoraggianti per la prima volta in questa stagione. Il passo è sembrato vicino a quello di Aston Martin e Mercedes, fatte le dovute proporzioni tra avversari che gestivano le gomme e Sainz che ha dovuto stressarle durante la rimonta.
Ora c’è un mese di pausa, si torna a fine aprile a Baku. Per la gara dell’Azerbaijan a Maranello promettono parecchie innovazioni alla SF-23, in attesa della vera e propria versione “evo” prevista per il GP di Imola a fine maggio. Il problema, per Ferrari, è che anche gli altri lavoreranno molto forte.
Di seguito i risultati finali del GP di Australia (provvisoria)
1. Verstappen - Red Bull
2. Hamilton - Mercedes
3. Alonso - Aston Martin
4. Stroll - Aston Martin
5. Perez - Red Bull
6. Norris - McLaren
7. Hulkenberg - Haas
8. Piastri - McLaren
9. Zhou - Alfa Romeo
10. Tsunoda - Alpha Tauri