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Sociale | 29 marzo 2023, 10:40

La strada come un condominio: il primo accordo nazionale tra amministratori condominiali e cittadini per la sicurezza della comunità

Questa mattina, presso lo Spazio L@w, Varese, si sono riunite Camera Condominiale Varese e l'Associazione Controllo del Vicinato per stipulare un accordo di collaborazione per la prevenzione e la sicurezza della comunità

Da sinistra, Gianluca Carullo, Andrea Leta, Ferdinando Raffero e Alfonso Castellone

Da sinistra, Gianluca Carullo, Andrea Leta, Ferdinando Raffero e Alfonso Castellone

Quanto è importante organizzare un’attività di controllo di vicinato?

Lo hanno spiegato questa mattina, presso lo Spazio L@w, Varese, i rappresentanti di Camera Condominiale Varese Andrea Leta, Direttore Generale, e Gianluca Carullo, Responsabile Scientifico, e dell’Associazione Controllo del Vicinato Ferdinando Raffero, Presidente, e Alfonso Castellone, Vicepresidente e comandante della Polizia Locale di Varese.

Per la prima volta a livello nazionale, infatti, le due associazioni che riuniscono, rispettivamente, amministratori di condominio e cittadini, hanno firmato un accordo con lo scopo di diffondere, insieme, la cultura della prevenzione e della sicurezza della comunità.

«Noi siamo la prima Associazione in Italia ad aver parlato di sicurezza partecipata – ha spiegato Raffero – cerchiamo, attraverso la coesione sociale, di ritrovare lo spirito di cortile in voga una volta, la nostra missione è riportare pace, amicizia e collaborazione tra famiglie e vicini di casa. Le persone sanno di poter contare sul vicino, una comunità coesa è la soluzione per contrastare la criminalità. Siamo in 518 Comuni in Italia, tanti gruppi collaborano con noi, ogni giorno lavorano a favore della pace e della comunità, siamo tutti volontari, non c’è alcuna attività commerciale, volgiamo solo fare qualcosa per la società».

Un progetto che «è partito nel 2009 da Caronno Pertusella, dalla necessità della sicurezza partecipata della gente, fa riferimento alla pura attività di osservazione da parte dei residenti, insegniamo loro a prestare attenzione, i ladri si riconoscono da comportamenti anomali, il cittadino deve essere incoraggiato a segnalare alle forze di polizia per prevenire, il ladro va fermato prima di entrare in casa. Promuoviamo l’idea di fare gruppo, non isolarsi, i malfattori non vanno dagli anziani per motivi di età, ma perché sono soli».

«Facciamo anche formazione, aiutiamo la gente a capire come eliminare alcuni comportamenti che aiutano il ladro, come essere meno vulnerabili, ad esempio non fornire troppi dati pubblicamente – ha aggiunto Castellone – inoltre, la relazione tra vicini ha fatto emergere spesso tematiche sul maltrattamento in famiglia, il progetto del controllo del vicinato sensibilizza tanto, abbiamo scoperto situazioni gravi che non emergono perché avvengono tra le mura domestiche. Non c’è migliore telecamera degli occhi delle persone».

Il condominio stesso è simbolo di comunità, «partecipare alla Zona Controllo del Vicinato è un’attività in più, un’opportunità ulteriore per i condòmini e per l’amministratore, a lui spetta la verifica dello stato di salute del condominio non solo dal punto di vista architettonico o economico, ma anche per quanto riguarda chi vi abita. Da parte nostra, potremmo pensare a un primo coinvolgimento proprio degli amministratori, perché ricevano informazioni sul progetto che porteranno, poi in assemblea», hanno concluso Leta e Carullo, prima dell’attesa firma dell’accordo e, soprattutto, già uno sguardo a tanti progetti futuri, finalizzati al benessere della comunità.

 

 

 

Giulia Nicora

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