Territorio - 23 marzo 2023, 22:39

FOTO E VIDEO. “Uomini nonostante tutto. Testimonianze da Memorial” in mostra al Facchinetti

Fino al 30 marzo sarà possibile visitare l’esposizione che racconta la vita all’interno dei campi di concentramento sovietici. «Mostra come, anche nei periodi più difficili e angoscianti, sia comunque possibile ritagliarsi un piccolo spazio di libertà» ha commentato la preside Bressan

FOTO E VIDEO. “Uomini nonostante tutto. Testimonianze da Memorial” in mostra al Facchinetti

È stata inaugurata questa mattina la mostra “Uomini nonostante tutto – testimonianze da Memorial” che sarà possibile visitare sino al 30 marzo all’interno dell’Isis Facchinetti. L'istituto ha voluto aprire le porte, per l’occasione, non solo alle scuole e agli studenti, ma anche a tutti gli abitanti del territorio.
«Abbiamo fatto questa scelta – spiega la preside Anna Maria Bressan – perché ormai da tempo come scuola il nostro scopo è quello di aprirci al territorio, creando una rete che ci permetta di diventare un vero e proprio presidio educativo rivolto non solo ai ragazzi, ma anche a tutte le persone che risiedono nei nostri paesi».

Chiunque lo desidera, dunque, potrà visitare la mostra, basterà prenotarsi scansionando il codice QR riportato sulla locandina che rimanderà direttamente alla piattaforma appositamente realizzata dei ragazzi che frequentano l’istituto, che si occuperanno anche di gestire le prenotazioni e di fungere da ciceroni per chi vorrà accettare il loro invito.
«Si tratta di una mostra che racconta, la storia delle persone che hanno vissuto all’interno dei campi di concentramento sovietici – illustra la dirigente – attraverso gli oggetti raccolti dall’associazione Memorial, che nel 2022 ha vinto il premio Nobel per la pace.
Un modo per mostrare a tutti come, anche nei periodi più difficili e angoscianti sia comunque possibile ritagliarsi un piccolo spazio di libertà, anche solo combattendo attraverso i piccoli gesti della vita di ogni giorno, come hanno fatto i protagonisti delle vicende qui riportate».

Oltre che permettere ai giovani di imparare a conoscere una delle pagine più tragiche della storia del secolo scorso, che spesso viene messa erroneamente in secondo piano dalla realtà a noi più nota dei campi di concentramento nazisti, questa esposizione ha anche un altro, duplice, scopo.
Da una parte, infatti, vi è la necessità, come sottolinea il sindaco di Castellanza Mirella Cerini, di «tramandare quanto accadde allora; i testimoni diretti sono sempre meno, e la preoccupazione è che in futuro si perda questa attitudine al ricordo.
Per questo è importante tramandare la memoria alle nuove generazioni, che potranno così fare lo stesso per chi verrà dopo di loro».
«La perdita dei testimoni diretti non deve essere la perdita della memoria – rimarca l’assessore alle politiche educative del comune di Busto Arsizio Daniela Cerana – ed è per questa che la scuola ha il dovere di portare avanti questo tipo di riflessione, proprio perché siete voi giovani che dovete conoscere e trasmettere quello che accadde».
Dello stesso avviso anche la vice sindaco di Legnano Anna Pavan, che ricorda come le due parole chiave della giornata di oggi siano «memoria, di cui anche voi siete protagonisti, e apertura; il fatto che la scuola si apra al territorio è importantissimo, perché la scuola è un elemento cardine della comunità civile che può alimentare la comunità e da lei deve essere alimentata».

E a contribuire a tramandare la memoria non solo della terribile realtà dei campi di concentramento ma anche di quello che succedeva nei nostri territori a quei tempi è stato Alessandro Colombo, uno degli autori del libro “Scritto e firmato da Gianni Rodari”, nel quale si racconta, partendo dal ritrovamento di un registro scolastico ritrovato all’interno degli archivi della scuola di Uboldo dove il celebre autore ha insegnato nell’anno scolastico 1942/1943, la vita di Rodari proprio negli anni del fascismo.
Alla breve presentazione, che sarà ripetuta in maniera più approfondita in alcuni incontri che si svoleranno le prossime settimane con i ragazzi delle classi quinte del “Facchinetti”, è seguito il racconto di Marta Dell’Asta, della fondazione Russia Cristiana EST, che ha illustrato come è nata l’Associazione Memorial prima e la mostra poi.
Dopo il tradizionale taglio del nastro, un’altra esponente della fondazione, Carlotta Dorigo, ha accompagnato i presenti durante la visita inaugurale, che è servita anche ai i futuri ciceroni del “Facchinetti” a prepararsi per illustrarla ai futuri ospiti.

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Loretta Girola

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