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Busto Arsizio | 23 marzo 2023, 11:19

Madonna in Campagna, la pace infranta ancora dagli incivili. «Come si fa a non avere amore per un luogo così sacro e bello?»

Danneggiato il contenitore accanto alla chiesa di Sacconago, i rifiuti attorno e nel prato. Il dolore di Giavini: «Mi ricordo una tessitrice veneta che mi raccontava quanto si trovasse bene a Busto perché c'era tanto lavoro ma anche tanto rispetto. Allora si faceva a gara per tenere in ordine le proprie cose e la città era pulita»

foto per cortesia di Agostino Di Francesco

foto per cortesia di Agostino Di Francesco

La pace e la primavera, due alleate alla Madonna in Campagna, che però vengono ferite. Di nuovo.

Ieri sera chi faceva una passeggiata attorno al santuario di Sacconago ha avuto l'amara sorpresa: ancora una volta, il bidone danneggiato, i rifiuti sopra e fuori, cartacce anche tra l'erba e sotto gli alberi.

Sul contenitore dell'immondizia era stata scritta anche una preghiera, un invito affinché si avesse rispetto di questo luogo sacro. Ma ancora una volta, questa parola - rispetto - si è volatilizzata.

Luigi Giavini, storico e cittadino benemerito di Busto Arsizio, è tra coloro che hanno visto questo amaro spettacolo e affida le sue riflessioni:  «Non capisco. Non colpevolizzo nessuno. Ma come si fa a non avere rispetto per un luogo sacro e bello? Ho scritto rispetto, ma vorrei usare la parola "amore", amore per un tassello della nostra storia scritta da generazioni che hanno faticato per lasciarci questi gioielli».

Il pensiero corre indietro, a coloro che arrivavano nella città per lavorare. E raccontavano con gratitudine il loro rapporto con il luogo che li aveva accolti.

«Ricordo con emozione  l'intervista ad una tessitrice veneta (si chiamava Ceolin) arrivata a Busto negli anni 50 - spiega Giavini - Alla mia domanda: "come si trovava a Busto?". Risposta: "Benissimo. Tanto lavoro e tanto rispetto. Amavo i miei telai. Li tenevo sempre puliti. Le altre tessitrici un po' gelose cercavano di tenere i loro ancora meglio. Così era bello andare in fabbrica. E le dico di più. Questo atteggiamento si rifletteva anche fuori e Busto era una città pulita. Era bello viverci"».

È chiaro che ferite come quelle alla Madonna in Campagna vengono inferte da pochi. Ma non per questo procurano meno dolore.

Marilena Lualdi

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