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Opinioni | 18 marzo 2023, 10:30

L'OPINIONE. Si sfrutti il traino di Santa Caterina del Sasso per far rinascere turisticamente la "sponda magra" del lago

Trattenere anche solo un decimo dei 150mila turisti che ogni anno visitano l'eremo significherebbe rilanciare il Medio Verbano: bisogna creare opportunità a partire dal turismo sportivo. La regia potrebbe essere della Provincia, per aprire un tavolo con Comuni e Pro Loco da cui far nascere proposte e progetti concreti per accedere ai finanziamenti europei

L'Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno che ogni anno attrae 500mila visitatori

L'Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno che ogni anno attrae 500mila visitatori

Sarà una mia idea fissa che coltivo da anni, sin dai tempi in cui per due legislature mi sono occupato di marketing e identità culturale nel Comune di Leggiuno, ma continuo a pensare che solo dall'incremento del turismo sul nostro territorio, in particolare quello dei laghi, passi l'aumento dell'occupazione e dei posti di lavoro. 

Purtroppo nel Medio Verbano in questi anni hanno chiuso i battenti parecchie aziende medio piccole e nuove opportunità di trovare lavoro sono poche, considerando anche che il Canton Ticino assorbe molta manodopera, per lo più specializzata.

Nel nostro territorio esiste però una "miniera turistica" che è Santa Caterina del Sasso a Leggiuno, che nel 2022 ha fatto registrare 150mila presenze, soprattutto di turisti europei e americani. 

Facendo un rapido calcolo, se con strategie di marketing turistico ben calibrate, si riuscisse a trattenere sul territorio soltanto un decimo di quanti arrivano al piazzale del Quicchio per visitare l'Eremo, avremmo fatto bingo per l’occupazione e per la crescita del territorio. 

Attenzione, non esiste in questa straordinaria location affacciata sul Lago Maggiore solo questa opportunità alla visita a Santa Caterina si potrebbe affiancare un'offerta di turismo sportivo ad esempio. 

La zona si presta molto per praticare diverse discipline di sport amatoriali, dalla vela la trekking, dal canottaggio al cicloturismo, alle passeggiate a cavallo tanto per farne qualche esempio.

Certo bisogna avere la volontà e prendersi l'impegno politico al fine di realizzare delle iniziative. La Provincia di Varese potrebbe aprire un tavolo con i sindaci del Medio Verbano per studiare insieme strategie, magari in sinergia e con la collaborazione di alcune amministrazioni comunali della "ricca" sponda piemontese del lago Maggiore.

Per far rinascere la "sponda magra", anche le Pro Loco potrebbero avere un ruolo fondamentale per proporre eventi coordinati. L’unico modo è fare squadra e fare fronte comune per presentare un grande progetto che sia in grado di accedere ai finanziamenti europei sul turismo.

Abbiamo le armi cerchiamo di sfruttarle, per non impoverire il territorio e rischiare lo spopolamento; tra qualche anno rischieremmo di pagarne le conseguenze a caro prezzo.

E' giunta l'ora del fare e non del parlare, altrimenti in un futuro non troppo lontano saremo qui tutti a piangere sulle opportunità mancate. 

 

Claudio Ferretti

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