Neanche il tempo di riprendersi dalle emozioni suscitate dalla presentazione del libro “Disabile a chi?!?” e “Mai paura Odv” lancia il calendario degli eventi 2023. Lo fa nella sede comunale di Busto Arsizio, a palazzo Gilardoni, con la partecipazione di tre assessori (Manuela Maffioli, anche vicesindaco, Paola Reguzzoni, Daniela Cerana) e di Amanda Ferrario, dirigente dell’Ite Tosi.
Partenza vicina: domenica 26 marzo, al Museo del Tessile, è in programma l’evento “Moai paura”, in collaborazione con Fabio Longhin (pasticceria “Chiara”), il sodalizio artistico Urbansolid e, appunto, Ite Tosi: nell’imminenza della Pasqua, non uova ma teste Moai di cioccolato che 100 ragazzi delle associazioni e delle scuole decoreranno con spray edibili, facendone prodotti unici. Dalle 15, con successivo Moai party (musica, rinfresco, premiazioni), sarà possibile vedere all’opera i partecipanti all’iniziativa. Le loro creazioni si potranno trovare alla pasticceria Chiara. Il progetto è stato interamente ideato e organizzato dai ragazzi delle associazioni e dell’Ite. Anteprima sabato 25 marzo in piazza San Giovanni, con flash mob dalle 15 alle 18.
Sabato 15 aprile, mattinata all’ippodromo di Varese con una nuova edizione di “Lo sport come terapia 3: fantini per un giorno”: ragazzi e ragazze di “Mai paura” incontreranno gli operatori della struttura, visiteranno le scuderie, conosceranno i purosangue. Previsto l’intervento di uno “special guest”.
Apertura del “Mai paura camp” il 13 maggio, con tanto di presentazione delle attività 2023: pet therapy in acqua, ortoterapia, antigravity yoga, laboratori, anche con la collaborazione degli studenti dell’Ite Tosi.
Torna anche “Prendi il largo con Daniela”, l’8 luglio, alla Nautica Lavazze di Brebbia.
Grande cena, con raccolta fondi, il 22 settembre: “Back to the 80’s”.
A ottobre (il 28 e 29) in corrispondenza di Halloween, il “Mai paura camp” diventerà “Il campo delle crazy zucche”: i ragazzi allestiranno una galleria degli orrori, con tanto di corner fotografico, zucche intagliate e laboratori tematici. A Natale, distribuzione di doni agli ospiti delle comunità residenziali, in nome del principio “ragazzi per i ragazzi”.
«Siamo reduci da un week-end bello e impegnativo in rifugio, con il Cai di Novara – ha ricordato la presidente di “Mai paura”, Emy Bossi – ma non ci fermiamo. Marzo, per noi, è un mese intenso. “Moai paura” è il frutto di un lungo lavoro con i ragazzi dell’Ite Tosi. Il titolo lo ha trovato una studentessa». Matilde, presente alla conferenza stampa: «Ci siamo incontrati per settimane, in ore extracurriculari. È stato un modo per conoscerci e relazionarci. Anche per capire di più noi stessi, magari ragionando sulla base dei compiti che dovevamo svolgere».
Così Fabio Longhin, “firma” dei Moai: «Da pasticcere, sono abituato a ragionare sull’etica della filiera, delle materie prime che servono a realizzare i miei dolci. Ma ovviamente sono convinto che al centro dell’attenzione debba esserci l’uomo. Mi sono chiesto: si riesce a fare qualcosa di concreto? L’Ite Tosi ci ha aperto le porte, a questo progetto hanno lavorato circa 50 persone».
Manuela Maffioli, assessore alla Cultura, davanti a professori, volontari e ragazzi, ha sottolineato il valore della presentazione in Municipio: «Questa casa, oggi, offre lo spaccato della cittadinanza che vogliamo. “Moai paura” è un progetto che ha valore e dà valore alla città». Sul coinvolgimento di associazioni e scuole: «Potrebbe diventare un modello». Paola Reguzzoni (Inclusione sociale): «“Mai paura” è un’associazione anomala, in grado di lavorare in totale autosufficienza. Grandi temi da affrontare sono quelli legati alla qualità della vita e dell’impiego del tempo. La grossa novità, per quanto riguarda il Segretariato sociale, è che da qualche anno i progetti non hanno solo numeri, ma nomi e cognomi. Progetti relativi al dopo di noi e lavorativi. Vogliamo mettere a disposizione degli appartamenti. E affrontare il tema, importante, dell’affettività». Plauso dell’assessore Daniela Cerana (Politiche educative) e suo auspicio: «Speriamo di condividere questa esperienza con altre scuole del territorio».
La dirigente Ferrario ha parlato di «…una passione che va al di là di tutto. Abbiamo tirato fuori mille idee ma poi bisogna, come in questo caso, che i semi germoglino». Pilastri dell’azione sviluppata da “Mai paura” per l’anno in corso ricordati da Emy Bossi: condivisione, collaborazione, semplicità. Chiusura affidata alle parole di Beatrice, una “ragazza di Mai paura”. Ha parlato dell’emozione provata nel portare avanti un progetto con gli studenti e con i suoi amici. Poi, quasi gridando: «Noi siamo fortissimi». Applausi.