Sono state 120 le donne vittime di violenza nel 2022: 97 di loro sono state uccise in ambito familiare, 57 hanno trovato la morte per mano del compagno o dell’ex. Nei primi due mesi del 2023 se ne contano già 8. Nonostante siano stati fatti dei progressi in campo normativo e assistenziale, la violenza di genere sia fisica sia psicologica rimane una grave piaga sociale.
La Fondazione Felicita Morandi dal 2005 si occupa di donne maltrattate con servizi differenti: la casa rifugio, il centro antiviolenza e la comunità educativa mamma bambino. In questi anni abbiamo preso in carico quasi 500 tra donne e bambini. È dall’esperienza quotidiana al fianco di chi fugge dalla paura e sogna un vita diversa che è nato il progetto DEA, Donne Empowerment Accoglienza, che mira a costruire un futuro di dignità e autonomia partendo dal punto più delicato: l’indipendenza economica.
Il progetto DEA prende in carico chi ha il coraggio di ricominciare da capo e crede in un’alternativa concreta. Per ogni donna è individuato un percorso di accompagnamento personalizzato che favorisca il suo inserimento nel mondo lavorativo e la sostenga nella ricerca di un alloggio, fornendo anche un supporto economico. L’obiettivo è quello di rendere ogni donna consapevole e protagonista del proprio percorso di emancipazione.
Dall’avvio di fine 2022 sono state dieci le donne incontrate su segnalazione dei servizi sociali comunali o individuate nelle strutture di Fondazione Felicita Morandi. Due di loro hanno trovato un’occupazione mentre altre tre stanno sostenendo i colloqui di selezione. Tra i partner del progetto DEA c’è Openjobmetis a cui vengono segnalate le competenze delle candidate per essere inserite nel loro database.
La richiesta di sostegno e accompagnamento è trasversale: la fascia di età va dai 23 ai 58 anni e anche la scolarità è ampia dalla quinta elementare fino al diploma superiore. Tra le donne incontrate c’è Alessia (nome di fantasia nel rispetto della privacy) madre di un ragazzo adolescente di 13 anni. Era vittima di una relazione tossica con il compagno che la denigrava in ogni occasione e davanti a tutti. Senza patente, dipendeva in tutto e per tutto dal compagno.
Alessia aveva perso la fiducia in sé e la speranza di un futuro diverso. Sull’orlo del baratro ha trovato la forza di reagire nell’amore per suo figlio e ha bussato alla porta del Centro antiviolenza.
«La decisione di ricominciare da capo si scontra spesso con le difficoltà a conciliare i tempi del lavoro e quelli della famiglia - spiega Eleonora D’Antonio, responsabile del progetto DEA - La voglia di cambiare si infrange davanti alle quotidiane incombenze, legate soprattutto alla gestione dei figli piccoli. Queste donne non hanno una rete sociale che le può aiutare e non hanno i soldi per inserire i figli al nido o alla scuola materna o alla mensa del dopo scuola: così restano costrette in una quotidianità che le rende sempre più vittima. Altre volte devono rinunciare perché non hanno la possibilità di muoversi, non hanno la patente, la macchina e i trasporti pubblici non rispondono al loro bisogno. C’è voglia di riscatto in molte delle donne che incontro, desiderio di alzare la testa ma le difficoltà sono tante».
In pochi mesi, il progetto DEA ha già raggiunto significativi risultati. Progettare un nuovo domani è il primo passo per riconquistare autostima, fiducia e determinazione: «È evidente che le nostre donne sono fragili per ricominciare da sole - commenta la presidente di Fondazione Felicita Morandi Giovanna Scienza - Anche chi ha la forza di voltare pagina, a volte, deve rinunciare per i troppi ostacoli che incontra. Ecco perché riteniamo che questo progetto, che oggi abbiamo avviato grazie al cofinanziamento di Fondazione Cariplo, deve trovare la possibilità di camminare con le proprie gambe. Vorremmo arrivare a renderlo strutturale, una misura concreta per aiutare le vittime di violenza a ricominciare da capo. Non basta solo il coraggio, occorre anche una rete di supporto».
«L’autonomia deve essere sempre l’obiettivo da raggiungere – ha ricordato Roberto Molinari Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Varese – Quando Fondazione Felicita Morandi ha presentato il progetto DEA, l’ente pubblico è diventato il partner naturale. Il valore di questa iniziativa è di voler costruire un servizio strutturato, dove pubblico e terzo settore lavorino in modo sinergico per creare concrete opportunità che tengano conto dei molti aspetti collegati alla conquista dell’autonomia. Il settore del Welfare ha risorse davvero scarse rispetto al bisogno. Il progetto DEA indica un modello sinergico che è l’unico oggi sostenibile. Senza la generosità e la lungimiranza dei cittadini non si possono dare risposte efficaci. E questa strada è un’ottima opportunità anche per invertire il preoccupante inverno demografico a cui assistiamo ormai da qualche anno. Le risposte concrete ai bisogni reali migliorano la vita delle persona e aprono al futuro».
La bontà del progetto DEA è stata sottolineata anche dall’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Varese Rossella Dimaggio: «In questi anni, in cui ho lavorato con le reti dei centri antiviolenza, ho capito che il passo più difficile è quello successivo all’emergenza. È un momento di fragilità in cui si rischia di vanificare ogni sforzo fatto in precedenza. È innanzitutto una questione culturale perché l’autonomia è formata da tanti tasselli che devono combaciare. Oggi, la piaga della violenza contro le donne è molto diffusa: non c’è solo quella fisica ma ci sono anche quella psicologica e quella economica. Abbiamo lavorato con i centri per l’impiego sulla sensibilizzazione a intercettare il bisogno delle fragilità di chi si presenta. È un piccolo passo, ma importante perché presuppone un cambio culturale».
Il Progetto DEA, che ha vinto un bando di Fondazione Cariplo, ha la durata di due anni e si propone di sostenere 30 donne nel loro percorso di emancipazione. La volontà di Fondazione Felicita Morandi è di rendere stabile e duratura anche questa offerta, così come le altre attività avviate grazie al sostegno del territorio e di tanti benefattori che credono nell’azione concreta per risolvere i problemi.
Per sostenere il progetto DEA: https://www.felicitamorandi.it/sostienici/
Per info: https://www.felicitamorandi.it/progetto-dea/