Prendere per mano la Pro Patria Scherma, come faceva papà. È naturale, ma non era scontato: così Marino Vago è diventato il nuovo presidente della società bustocca, dopo che suo padre Cesare aveva ricoperto questo ruolo per oltre 50 anni, fino alla sua scomparsa lo scorso gennaio. LEGGI QUI
Senza clamori, la notizia scivolerebbe anche via, proprio per quella naturalezza e quella voglia di fare, non apparire. Tutto è avvenuto in silenzio e umiltà.
Ma è bello scorgere questo filo che parla di continuità, di amore per lo sport, di responsabilità e portarlo alla luce dopo questa scelta unanime nella società.
«Mi raccomando la scherma - osserva l'imprenditore tessile, già presidente di Sistema Moda Italia - ci aveva detto papà». Per la precisione: la mamma - la sua adorata moglie Angela - l'azienda e la scherma. Ciò che contava nella vita di Cesare, e nei fatti, nell'impegno quotidiano che nello sport si manifestava in un'attenzione costante, nel supporto, mai invasivo e sempre vigile. Marino ha dunque compiuto questo passo, in un momento - sottolinea - di rinnovato entusiasmo, di ottimi risultati agonistici che hanno portato anche luce all'apertura dell'anno di Busto città europea dello sport.
Ma poi un altro tassello ancora: «Nel consiglio è entrato Francesco, il figlio di mio fratello Augusto, per cui c'è già la terza generazione».
Il maestro Giancarlo Toran condivide la felicità di fronte a questo impegno. Le famiglie che assicurano il sostegno a quella disciplina straordinaria che è la scherma, sono un riferimento e una garanzia per il futuro.
Lui, non può dimenticare quel giorno che giunse a Busto: «Fui accolto da cinque persone, la prima era Cesare Vago che venne a prendermi alla stazione. Era Pasqua del 1980, io poi arrivai a settembre». La sintonia fu immediata e si scrisse la bellissima storia della scherma a Busto: le pagine continuano a scorrere.