Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura di Busto Arsizio, si dice «costernata dalla terribile notizia della scomparsa dell'architetto Alfredo Castiglioni», che avrebbe dovuto incontrare e ascoltare ieri sera in biblioteca, dove era in programma la presentazione del suo libro dedicato alla Cascina dei Poveri scritto a quattro mani con Tito Olivato. Castiglioni è morto in un drammatico incidente sull'autostrada A26 (leggi qui).
«A causa di un impegno precedente – spiega la vicesindaco – io sono arrivata tardi, ma sono stata informata dal personale della biblioteca del suo mancato arrivo all'appuntamento in Sala Monaco e del fatto che non avesse risposto alle ripetute chiamate che gli erano state fatte. In sala c'era una comprensibile apprensione per questo, ma nessuno avrebbe mai voluto assecondare il pensiero dell'ipotesi peggiore».
Maffioli sottolinea che «all'architetto dobbiamo molto per gli importanti interventi di recupero di alcuni siti architettonici particolarmente significativi, ma anche per gli studi, l'attenzione, la passione.
Quello nei confronti della Cascina dei Poveri, per cui avremmo dovuto e voluto incontrarlo e ascoltarlo, è stato l'ultimo dei tanti gesti d'amore rivolti alla nostra città».
Lo storico Luigi Giavini, cittadino benemerito, parla di una «perdita notevole per Busto. Per la sua attenzione per le nostre memorie che contribuiva a tenere vive con passione e con intelligente umiltà».
Lo scorso 18 dicembre, la presentazione del libro “Cascina dei Poveri luogo del cuore” aveva chiuso l’anno di eventi alla Galleria Boragno.
«È stata una presentazione ricca di sentimento e pathos come non ne ricordavo da tempo per quanto concerne la condivisione di progetti quasi impossibili – ricorda Francesca Boragno – ma che a volte a Busto Arsizio capita che, incredibilmente, anche in momenti difficili possano prendere l’avvio e rischiare di andare in porto».
In quell’occasione, la storica libraia bustocca ha avuto modo di conoscere l’architetto: «Certamente ho notato la sua preparazione, la sua incredibile meticolosità, la voglia di regalare a Busto qualità.
Sono molto addolorata. Pur non conoscendolo bene, quando si condividono progetti di questo tipo, alla fine ci sentiamo tutti un po’ più vicini. E da quella presentazione siamo usciti tutti galvanizzati, colpiti dalla sua preparazione, insieme alla passione di Tito Olivato».
Durante l’incontro, Castiglioni «aveva anche ricordato gli architetti Magini e Spada, che avevano lavorato al progetto prima di lui e dai quali aveva raccolto il testimone. In questi giorni, tra l’altro, è mancato anche l’avvocato Proserpio, un’altra persona incredibile – conclude Boragno –. Sono dei fari che si spengono».