Dopo l’approvazione del testo di ratifica dell’accordo fiscale Italia-Svizzera (leggi QUI), il Comune ha presentato una campagna rivolta ai lavoratori frontalieri (ma non solo) finalizzata a ad attrarre e a trattenere chi tutti i giorni varca il confine per motivi di lavoro: Lavoro in Svizzera, ma vivo a Varese.
«Il Comune di Varese offre una serie di servizi che sono di grande utilità perché chi va oltreconfine a lavorare - le parole del sindaco Galimberti - Nelle prossime settimane ne avvieremo altre per far emergere la bellezza dei luoghi e le potenzialità. Questa è una campagna che si unisce a una serie di iniziative di interazione con il Canton Ticino: Varese è a 8 km dal confine, ed è quindi essenziale il rapporto tra le parti».
L’iniziativa viene lanciata pochi giorni dopo l’accordo in Senato, e «ora i frontalieri vedono garantito il proprio status da una norma frutto di un lavoro della politica del territorio, dei lavoratori e dei sindacati - afferma la vicesindaca Ivana Perusin - È importante a questo proposito avere un tavolo unico, per capire meglio necessità e bisogni, vogliamo che la nostra città risponda meglio ai bisogni dei lavoratori».
La campagna Lavoro in Svizzera ma vivo a Varese verrà lanciata sui canali social del Comune e toccherà sette tematiche:
_Una vasta offerta culturale, data da due siti Unesco, musei, cinema e teatri;
_Tutti gli sport per me e la mia famiglia, grazie alla presenza di infrastrutture e di importanti realtà sportive;
_Gli spazi aperti che ho sempre cercato, presenti in grande quantità in quella che è appunto la Città Giardino;
_Eventi per tutte le età, che non mancano mai, dalle feste alle iniziative che in estate e in inverno animano le serate varesine;
_Collegamenti in treno comodi e veloci, parlando di Svizzera (ma anche di Milano) la città gode di collegamenti rapidi e facili;
_La casa dei miei sogni, in riferimento a un mercato immobiliare vivace e in decisa ripresa;
_Nidi gratis, tema su cui si è soffermata Rossella Dimaggio, Assessora ai Servizi Educativi: «Il nido a Varese è gratis. È una struttura molto impegnativa economicamente, è un grande sostegno alle famiglie, ci interessa la serenità di mamme e papa. Puntiamo sulla flessibilità, che è la parola chiave di questi servizi per le scuole».
«La città sta lavorando su tanti temi - conclude Perusin - Ci ritroviamo in mezzo tra Milano e la Svizzera, e questa è un’iniziativa che gioverà a tutto il territorio. L’idea è questa città diventi attrattiva per le giovani famiglie».