Varese - 29 gennaio 2023, 11:55

Così si trasforma l'ex Zamberletti di corso Matteotti: «Con Base Blu unirò moda e cibo per portare a Varese un po' di Londra e Milano»

La signora varesina della moda, Flavia Brogini Magnoli, titolare del marchio che entrerà al posto dello storico caffè, racconta come si trasformerà il locale: «Non solo alta moda, ma anche un luogo di sapori e cultura. Ci sarà un dehor sul corso. La Vip Room? Somiglierà a un pezzetto di Parigi, dove si potrà pensare a piccoli eventi». L'inaugurazione prevista per giugno

Flavia Brogini Magnoli

Nel 1941 la rivista “Corrente”, di cui era parte anche Vittorio Sereni, pubblicò uno straordinario volume antologico dedicato a Milano, con i testi dei più importanti scrittori di secoli diversi. Lo intitolò “La luna nel corso”, un augurio affinché la luce del nostro satellite naturale tornasse in primavera a illuminare la città, oscurata per la minaccia dei bombardamenti.

Chissà se la luna piena farà lo stesso anche nel nostro Corso Matteotti, orbato di quasi tutti i negozi storici e orfano ormai della sua identità, omologata a quella di decine di altre città. Però c’è chi prova a illuminarlo di nuovo a giorno, con un’idea del tutto nuova per le nostre latitudini, un negozio di alta moda per uomo in cui sarà possibile sostare, bere un caffè o un aperitivo, perfino pranzare, nonché acquistare, accanto alle sneakers firmate, anche un pacco di pasta, un insaccato o un sugo di qualità. 

«Magari è una goccia nel mare, ma noi proviamo a risollevare il centro storico di una città che è un po’ trascurata, soprattutto negli aspetti culturali. Amo Varese e vorrei che risorgesse, e il corso ritornasse allo splendore del boom economico, con magnifici negozi e molto passeggio. Oggi nel percorrerlo mi si stringe il cuore, così ho deciso di avviare questa nuova intrapresa».

A parlare è la signora varesina della moda, Flavia Brogini Magnoli, titolare del marchio Base Blu, già protagonista nel 2017 di un memorabile salvataggio, quello della ex Libreria del Corso, oggi accolta come Ubik accanto al negozio donna in piazza del Podestà, nel cinquecentesco Palazzo Biumi restaurato proprio dal marito di Flavia, l’architetto Rocco Magnoli, scomparso nel 2007. 

Detto fatto, perché nei locali dell’ex caffè pasticceria Zamberletti di Corso Matteotti fervono i lavori che li trasformeranno in un negozio multi purpose, in cui traslocherà da Piazza Carducci Base Blu Uomo, con i brand da sempre esclusivi dell’azienda, da Valentino a Dior e Yves Saint Laurent, ma ci sarà spazio a pianterreno per il Bar Blu, dove bere un buon cocktail, per la moda giovane al primo piano, per quella più classica al secondo, mentre la mansarda sarà trasformata in Vip Room, dove tra l’altro i clienti più esigenti potranno provare gli abiti confezionati su misura.

«La mia intenzione era quella di acquistare l’intero stabile, perché dobbiamo eseguire al suo interno importanti lavori di ristrutturazione, ma non è stato possibile. Tuttavia abbiamo deciso di provare lo stesso a portare a Varese un negozio simile a quello di Prada in Galleria a Milano e ad altri presenti a Parigi o Londra, in cui unire la moda e il cibo. I nostri clienti sono per il 50 per cento ragazzi giovani, che cercano le sneakers, i jeans o la t-shirt di tendenza, un piano quindi sarà dedicato a loro, mentre il quarantenne che magari vuole capi più classici li troverà al secondo piano. La Vip Room somiglierà a un pezzetto di Parigi, dove si potrà pensare anche a piccoli eventi culturali, come le presentazioni di libri, magari in sinergia con Ubik», spiega Flavia Brogini Magnoli, molto attiva anche sui social, con oltre 350 follower su LinkedIn. 

Tante novità negli spazi del vecchio Zamberletti dove Piero Chiara andava a leggere il giornale e Ugo Tognazzi gustava il Dolce Varese. Il Bar Blu avrà il suo dehors sul corso, tutto ciò che serve per la colazione e un pranzo veloce o un aperitivo di qualità.

A gestirlo saranno i fratelli Luca e Paolo Zanasca, titolari della “Drogheria 36” di piazza Beccaria, figli di Flavio Zanasca che un tempo aveva il negozio di calzature in piazza Carducci, acquistato poi da Flavia Magnoli e diventato sede di Base Blu Uomo. Ma all’interno del negozio, a pianterreno, ci sarà anche uno spazio dedicato alla vendita dei prodotti alimentari del ristorante bergamasco “Da Vittorio”, un’eccellenza del settore, e già presente con uno shop online. Sono salvi i pannelli dipinti dal pittore futurista Cesare Andreoni, tolti dai muri e conservati dalla signora Angela Zamberletti, per sessant’anni in negozio, fino alla chiusura nel maggio 2020. 

«Al Bar Blu lavoreranno cinque persone e altrettante nel settore moda del negozio, faremo un’inaugurazione adeguata, verosimilmente nel mese di giugno. Vendiamo molto online, ci abbiamo creduto quattro anni fa, quando ci siamo messi nelle mani di un esperto del settore, e contiamo su 360 brand, tra uomo e donna. Il nostro staff complessivo, che comprende anche il laboratorio di Varano Borghi dove realizziamo i servizi fotografici e in testi da mettere in rete, conta ben 80 persone. Però ritengo che sia indispensabile anche la vendita diretta, soprattutto dopo le chiusure per la pandemia. La gente ha voglia di uscire e trovare in negozio personale adeguato che segua il cliente come usava un tempo».

Baseblu conta su una clientela internazionale, sia nel web sia nei negozi: «Attendiamo che la Cina riapra i battenti, abbiamo molti clienti di là, ma anche americani, inglesi, francesi e tedeschi che fanno giri turistici e capitano a Varese per fare shopping. Prima passavano parecchie “personal shoppers” russe, ma ora con la guerra sono sparite, tranne quelle che ormai vivono in Italia», aggiunge Flavia Magnoli, che da sempre è innamorata della moda.

«Mia madre inibiva la mia passione per i viaggi e, quando con la scuola sarei dovuta andare in gita, proponeva di acquistarmi qualche capo di moda pur di non lasciarmi andare, e io accettavo. Mio suocero possedeva un maglificio e io disegnavo la maglieria, partivo per Parigi, avevo 21 anni. Poi il primo negozio per la donna in via Ferrari a Varese, l’incontro con Rocco, che lavorava per Ferrè e Versace e aveva progettato tutti gli show room di via Spiga a Milano, e l’amicizia con la proprietaria di Hermès, madame Rena Dumas, l’apertura di Baseblu, ormai vent’anni fa».

Accanto a Flavia, il figlio Marco Chironi (nella foto in basso, ndr), che ha contribuito in maniera fondamentale alla realizzazione del progetto di recupero dell’ex Zamberletti. «Abbiamo affidato la ristrutturazione allo Studio di architettura di Filippo Dini e Gianluca Cataldi, di Milano, che si occupa anche del recupero di edifici storici di pregio. Ci hanno fatto diverse proposte per l’arredamento dei locali, e per il pianterreno ci è piaciuto lo spunto arrivato da un caffè viennese dei primi del ‘900, quindi avremo un locale dall’atmosfera un po’ rétro, nelle sedute e nella pavimentazione. Ci sarà un ascensore a collegare i piani e, intorno alla sua struttura, un grande scalone centrale. Poi alcune vetrine fashion con i prodotti dei nostri brand e, a sinistra, il bancone del bar, com’era posizionato nel vecchio caffè Zamberletti. In un primo tempo abbiamo pensato a una pasticceria, poi per problemi logistici, e anche perché ci sembrava una proposta un po’ troppo femminile, si è optato per il bar. Alla fine si tratterà di una sorta di Men’s Club, un luogo dove ritrovarsi, bere un aperitivo o mangiare qualcosa», spiega Marco.

A Base Blu sono aperti a collaborazioni e proposte: «Per tre anni abbiamo partecipato alla Varese Design Week, poi organizzato nel cortile del Broletto mostre d’arte e presentazioni di libri e continueremo a farli anche nel nuovo spazio. Però vorremmo che qualche volta qualcuno ci facesse qualche proposta, per contribuire a rendere il centro città più vivace e vissuto», aggiunge Flavia Magnoli.

«Varese può essere una città turistica e anche adatta ad accogliere convegni di alto livello, ma occorre cambiare la mentalità, valorizzando ciò che le sta intorno e dando fiducia a persone di valore. Adesso è ferma, speriamo che il nostro nuovo negozio possa contribuire alla ripartenza che tutti attendiamo da tempo».

Mario Chiodetti