Varese | 27 gennaio 2023, 14:45

Le mamme dell'asilo di Giubiano: «Quell'angolo è pericoloso e con scarsa segnaletica»

Quando la sicurezza deve arrivare anche dalla strada. Nel popolare quartiere varesino di Giubiano alcune mamme chiedono una maggiore attenzione per i propri bimbi: siamo andati ad ascoltarle

Le mamme dell'asilo di Giubiano: «Quell'angolo è pericoloso e con scarsa segnaletica»

Nel 2021, l’8% dei 25.838 incidenti stradali che si sono verificati in Lombardia è accaduto in provincia di Varese. In quasi tutte le province lombarde, l'indice di mortalità da incidenti stradali è in calo rispetto al passato tranne che nelle province di Varese, Como e Lecco. Sono dati della Regione Lombardia resi noti durante la Giornata della sicurezza stradale di fine 2022 (LEGGI QUI). 

Naturalmente la statistica ci dice qualcos’altro, ovvero che la maggior parte di questi incidenti si verifica lungo le strade cittadine dove i pedoni giocano l’infelice ruolo della parte più esposta. Gli incidenti sono quasi sempre colpa di chi guida - ragione per cui la diffusione della cultura della sicurezza diventa fondamentale sin dall’età scolare - e quasi mai della strada. Tutto vero, anche se ci sono casi in cui un miglioramento delle condizioni stradali e la collaborazione di tutti potrebbe fare la differenza.  

L’INCROCIO DELL’ASILO 

Sembra questo il caso di Giubiano, popoloso quartiere di Varese la cui posizione strategica lo rende vulnerabile al traffico feriale. Abbiamo raccolto la segnalazione di alcune mamme che quotidianamente accompagnano i propri figli all’asilo infantile del quartiere. Raccolta la segnalazione, siamo andati a verificare la situazione nell’intento di dare voce agli abitanti, rendere loro un servizio e naturalmente condividere alcune eventuali soluzioni la cui valutazione, se opportuna, spetterà alle autorità competenti. Ma andiamo con ordine.

Siamo a due passi dall’Ospedale Del Ponte, non molto distanti da via Lazio, altra via caratterizzata dal “via vai” quotidiano di chi si deve recare ai padiglioni dell’Ospedale di Circolo per le visite di ambulatorio. L’incrocio è quelle delle vie Cadore, San Giusto e Salvore. Qui, proprio in questa convergenza di strade, si trova l’Asilo Infantile di Giubiano, un’istituzione che dal 1920 si occupa dell’educazione dei bambini in età prescolare.  

IL PERICOLO CAUSATO DALLA SCARSA VISIBILITÀ

Ci troviamo sul posto con A.G., mamma di un bambino di quattro anni. Pazientemente ci racconta la sua esperienza quotidiana e ci accompagna verso il punto giudicato pericoloso. «Vedete quell’attraverso pedonale che dall’angolo tra le vie Cadore e Salvore porta direttamente all’ingresso dell’asilo? Ecco: per chi come me ogni mattina arriva da via Cadore per accompagnare il proprio bambino all’asilo, quell’angolo offre scarsa visibilità sulle macchine che arrivano da Via Salvore (è la via che scende dalla sede del Rugby Varese, ndr). Per cui, per attraversare ogni giorno, è necessario sporgersi correndo il rischio di vedersi arrivare una macchina addosso».

In effetti, via Salvore è proprio stretta, a senso unico e leggermente in discesa, un elemento questo che potrebbe condizionare la velocità di marcia e incrementare la pericolosità della minaccia. Non ci sono margini tali per svoltare l’angolo in sicurezza e controllare l’arrivo di eventuali macchine prima di attraversare sulle strisce. Occorre quasi sporgersi, una manovra questa ancora più pericolosa se fatta con un bambino la cui imprevedibilità è sempre un’incognita per definizione.  

Delle difficoltà ambientali, sembra se ne siano fatti una ragione anche coloro i quali, a suo tempo, hanno posato segnaletica e strisce pedonali. Quest’ultime, infatti, ricadono proprio sull’angolo in una lotta tra spazi impossibili. Purtroppo, però l’incrocio, così come lo si vede anche nella foto che abbiamo scattato, sembra essere un invito affinché accada qualcosa. Di fronte ad una “location” così sfortunata, la solita domanda sorge spontanea. Si poteva fare qualcos’altro per rendere più sicuro un così sensibile attraversamento pedonale? 

POSSIBILI SOLUZIONI?

Un’idea molto semplice in apparenza arriva da M.M., mamma di uno dei piccoli frequentatori dell’asilo: «Manca completamente la minima segnaletica che si richiede in questi casi. Ad oggi, pur con la presenza storica dell’asilo, non c’è un solo cartello in via Salvore ad indicare la presenza di una scuola, un dosso rallentatore, un cartello con limite di velocità a 30 chilometri orari così come è stato fatto in altre zone a frequentazione scolastica».  

A guardare bene, la zona è già stata oggetto del “piano parcheggi” cittadino proprio qualche anno fa. Chi ha previsto e fatto le strisce blu con tanto di parcometro in via Salvore non ha forse valutato con sufficiente attenzione la sicurezza dell’area in presenza di una scuola d’infanzia a fine via. La sicurezza dovrebbe essere sempre un fine e una priorità qualunque opera stradale si debba svolgere.  

E qui arriviamo al terzo punto della segnalazione che, come vedrete, riguarda più il comportamento di chi alla guida accompagna i propri figli all’asilo. A spiegarcelo è una terza mamma: «La presenza quotidiana di alcune auto parcheggiate dai genitori in prossimità dell’ingresso e in zona vietata e per il tempo strettamente necessario ad accompagnare il proprio figlio all’interno della struttura non favorisce certamente la visibilità e gli spazi di sicurezza di chi percorre la via Salvore e arriva allo stop dove appunto si trovano le ormai note strisce pedonali. Non ne facciamo una colpa a nessuno, ma, al contrario, ci limitiamo a segnalare e a lanciare una proposta alternativa con lo stesso spirito di collaborazione e servizio che dovrebbe contraddistinguere queste problematiche che riguardano l’interesse di tutti. A 40 metri dall’asilo esistono numerosi parcheggi che fino alle 8 del mattino sono liberi dal pagamento. Perché non sfruttarli per la breve sosta?».  

A questa domanda si potrebbe porre subito il problema della gestione degli altri pochi minuti di sosta oltre le 8 che secondo regolamento dovrebbero essere pagati con tanto di tagliando esposto sul parabrezza. Impossibile immaginare un genitore dover pagare la sosta minima tutti i giorni, soprattutto in momenti di difficoltà come questi. E poi sarebbe davvero poco pratico. Pochi secondi e la risposta ci arriva dal buon senso in una sorta di effetto a contagio differito: forse basterebbe prevedere una sosta a disco orario di 10 minuti, giusto il tempo necessario per accompagnare a scuola il proprio bimbo mano nella mano. Farebbe bene a tutti a fronte di una piccola rinuncia economica nelle casse comunali. 

Cosa ne pensano le autorità cittadine? L’invito che recapitiamo loro è quello di fare una visita per verificare quanto descritto nel nostro articolo e proposto da alcuni cittadini e operatori del quartiere.

Luca Ruspini

Leggi tutte le notizie di LA FAMIGLIA BOSIA RACCONTA ›

La Famiglia Bosina racconta

Un viaggio nella tradizioni, nella storia e nel dialetto varesino in compagnia di una "Famiglia" speciale, quella Bosina che da anni è custode della varesinità più autentica. Dal Carnevale Bosino al Calandari, dai concorsi di poesia dialettale ai riconoscimenti ai cittadini benemeriti, la Famiglia Bosina tiene vivo il legame di Varese con le sue radici. In questo spazio troverete ogni settimana un angolo dedicato alla tradizione con aneddoti, storie e testimonianze che profumano di appartenenza.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore