Con gli scacchi ha familiarità da quando aveva cinque anni. È da quell’età che Fabio Bellini, ora docente universitario alla Bicocca di Milano con alle spalle una carriera di scacchista doc, insignito nel 1999 del titolo di campione italiano individuale e cinque volte a squadra, che è entrato a tu per tu con il pianeta della scacchiera. Ha imparato tanto da quel mondo che insieme al divertimento dà smalto a tante competenze: concentrazione, confronto, pensiero strategico, metodo e tanto altro. E lui, combinando lo studio scientifico agli scacchi e non scollandosi mai da questa passione, ha raggiunto traguardi di tutto rispetto e oggi si fregia del titolo di professore universitario e maestro di scacchi.
53 anni, bustocco, il prof della Bicocca, ha mosso i primi passi al Circolo scacchistico di Busto Arsizio attivo in via Cesare Correnti fino agli anni Novanta. Incoraggiato dai primi risultati nei tornei provinciali e portando a casa vittorie nelle sfide giovanili, ha poi preso parte ai mondiali under 16 e agli europei under 18. Nel 1999 a Saint Vincent vince il campionato italiano, poi per cinque volte si riconferma campione nazionale a squadre, soprattutto con Padova.
Dopo un break con i primi studi universitari, si laurea in fisica, intraprende la strada del dottorato e si riavvicina alla sua passione di sempre. «È in quel periodo – racconta – che ho vinto il campionato italiano. Credo molto in questa attività: sviluppa competenze utili a tutti i livelli, sia per il principiante sia per il giocatore abituale o all’agonista. A livello più basso accresce la capacità di concentrazione, il confrontarsi in modo leale seguendo regole, il pensiero strategico (considerare le diverse alternative), l’intelligenza geometrica nell’intuire le mosse e le possibili combinazioni. A livello intermedio ed elevato forma il metodo di studio finalizzato a un risultato, uno studio associato alla gratificazione che non fa altro che rafforzare le motivazioni. A un grado elevato, l’atleta agonista impara una sua disciplina più generale di vita: impara a perdere e a vincere mantenendo un assetto psicologico equilibrato. Impara ad avere fiducia in se stesso. Da non trascurare l’aspetto sociale: l’incontro con persone diversissime».
Così Fabio Bellini ci ha creduto talmente tanto che ha portato in Bicocca questo mondo entusiasmante, facendosi promotore di corsi che hanno catturato l’attenzione di centinaia di studenti. Lui insegna matematica finanziaria, reduce da un dottorato in matematica applicata e finanza e prima ancora studente universitario di fisica e liceale allo scientifico Tosi di Busto Arsizio.
Con i giovani è a contatto quotidianamente ed è a loro che il docente vuole rivolgersi. «Considerando tutte le preziose finalità – prosegue – è importante coinvolgere i ragazzi in questo gioco, anche fin da piccoli, da quando mostrano interesse. Gli scacchi rappresentano un laboratorio per l’intelligenza artificiale. Assimilati a un’attività mentale, nella realtà sono uno sport di lotta, più simili al pugilato. Far giocare i giovani fa bene, sfruttando poi questo momento di popolarità degli scacchi che si traduce in un aumento di siti on line, di streamer con un aumento costante di follower».