«Mi sono girato, ho visto le persone felici per il Varese e mi sono venuti gli occhi lucidi. E la pelle d’oca. Io ho già vinto».
Parole e musica di Carlo Bino. Che, prima di pronunciarle rischiando di far venire la pelle d'oca e gli occhi lucidi a chi ha vicino (altroché...), ha appena firmato un cartellone giallonero - con le parole “Forza Mastini” scritte sopra - che due piccoli tifosi gli hanno portato in dote: un’immagine tenera di una serata in cui il cuore ha già respirato parecchio.
Il presidente sa leggere nel suo con franchezza e placidità, consapevole dell’oggi, desideroso del domani: «Sapevamo che non sarebbe stato facile ed effettivamente è stata una battaglia. Loro, solidissimi, poi è arrivato il siluro di Schina e ha cambiato l’inerzia. Il mio mvp però è stato Perla: le sue tre parate sullo zero a zero sono state decisive».
Dagli spogliatoi esce Michael Mazzacane, ha gli occhi che gli brillano: «La cosa più bella della serata? Il palazzo pieno che ci ha sostenuto. È stato un sogno che si è avverato». E ancora:«Non avevo mai visto un gol come quello di Schina ed è arrivato nel momento giusto. Così come Drolet fa i gol quando servono».
Non riesce quasi a parlare Sergio Visentin, storico ed eterno cuore giallonero: «Ho ancora l’adrenalina dentro, mi manca la parola, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. È stata un’emozione grandissima vedere tutta questa gente: i giocatori hanno sentito la loro forza e hanno risposto con una prova di carattere. È vero, una volta forse sugli spalti c’erano più persone, ma perché le leggi lo consentivano, ma la spinta che sa dare il pubblico di Varese è sempre quella e c’è solo qui. Ancora una volta Varese ha insegnato all’Italia intera come si fa il tifo… e continuerà a farlo».