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Politica | 20 gennaio 2023, 07:57

Bagno di folla per Licata capolista del terzo polo. «Lascia il segno, è al servizio del territorio e merita la nostra fiducia»

È stata una presentazione davvero speciale e inconsueta quella organizzata per il sindaco di Lozza alla Vecchia Cantina di Bizzozero: amici, amministratori e cittadini hanno spiegato "perché" gli hanno chiesto di correre per il consiglio regionale. Maria Chiara Gadda: «Lui riesce a fare comunità e a prendersi cura delle persone con delicatezza» (VIDEO E FOTO)

Bagno di folla per Licata capolista del terzo polo. «Lascia il segno, è al servizio del territorio e merita la nostra fiducia»

Bagno di folla per Giuseppe Licata nella serata di festa in cui è stata presentata la sua candidatura da capolista del terzo polo che esprime come candidato presidente Letizia Moratti alle prossime elezioni regionali. 

Per il sindaco di Lozza si sono mosse quasi 200 persone tra amministratori, primi cittadini, esponenti dell'associazionismo, amici e cittadini, facendo registrare il sold out a "La Vecchia Cantina" di Bizzozero.

«Non sarà Giuseppe a raccontarsi e a rispondere alla domanda sul perché si è candidato, ma le persone che lo conoscono sul lavoro e nella vita e che lo hanno spinto a compiere questa scelta» è stato detto a inizio serata per introdurre una presentazione davvero speciale e inconsueta. 

E così, davanti alla deputata Maria Chiara Gadda e al vertice del terzo polo in provincia di Varese, agli assessori del capoluogo Malerba, Cattaneo e San Martino - quest'ultima a sua volta candidata - sono state cinque persone che conoscono Licata da sempre a spiegare i motivi da cui è nata la richiesta di correre per il consiglio regionale.

«Siamo stati eletti entrambi nel 2014, prima di essere proiettati in provincia - ha detto Davide Tamborini, sindaco di Mornago - una delle più grandi doti di Giuseppe è la capacità di ascolto e l'apertura al territorio, da cui nasce e a cui risponde». 

«Chi è abituato a vivere in mezzo alla persone, soprattutto tra quelle che hanno bisogno, non può che incontrare Giuseppe - ha aggiunto Adriana Bianchi, presidentessa dell’associazione "Tutela la persona" - C'è gente come me che magari non è più innamorata della politica ma lo è di lui, che vuole fare senza apparire».

Matteo Marchesi, sindaco di Sangiano, è stato se possibile ancora più diretto: «Giuseppe mi porta a votare Italia Viva. Perché ha seminato, fatto fatica, ingoiato rospi e saputo mediare. Io e tanti altri giovani siamo con lui».

«Tranquillo, pragmatico, buono, amato. È una persona capace del nostro territorio che merita fiducia » sono le parole usate da Archimede Bombetti, presidente della Biblioteca di Lozza, prima di quelle di Teresa Ferrari, collega di lavoro di Giuseppe in Prefettura («Lui c'è sempre») e dell’amica Nicoletta Macchi, che cita la compagna di Licata, Francesca, la passione e lo spirito di servizio per il territorio come parole chiave che la portano ad avere fiducia in lui e nella sua "famiglia".

Nella scaletta alla rovescia che ha messo davanti a tutti le persone e poi il candidato,  come se quest'ultimo fosse un'emanazione delle prime, Licata ha voluto ringraziare gli amici che hanno avuto fiducia in lui, «da Gianpaolo a Maria Chiara Gadda, da tutti gli amministratori ai cittadini presenti» oltre alla sua Francesca e alle figlie Camilla e Bianca. 

«Vorrei continuare a impegnarmi per il territorio con strumenti magari maggiori, anche se non lascerò il Comune di Lozza che è la mia casa - ha detto il capolista del terzo polo che unisce Italia Viva e Azione - Vogliamo portare uno spirito di cambiamento in questo Paese e in questa Regione in cui la politica parla tanto ma fa poco. Vedo un territorio non curato. Vedo partiti scoraggiati, con modelli fallimentari della destra applicati a trasporti e sanità. Ma vedo anche un centrosinistra rassegnato a lasciare andare le cose come vanno, a parte fare un po’ di rumore ogni tanto. Noi abbiamo competenze da mettere in pratica, siamo alternativi ma anche aperti al dialogo. La nostra è una sfida difficile ma possibile. Non inventatevi nulla per sostenermi: basta aiutarmi a trasmettere il nostro messaggio».

Maria Chiara Gadda, deputata varesina del terzo polo («Ho iniziato questo percorso per lei» ha detto Licata), ha spiegato i perché «politici e personali» per cui portare in Regione il primo cittadino di Lozza.

«Lui rappresenta un’occasione di fare comunità - ha detto -  e il fatto che sono ancora le persone a fare la differenza: è per proprio questo che lo abbiamo scelto. Perché con lui noi vogliamo prenderci cura degli altri. Questa è una Regione dove non si vive male, ma che non deve più accontentarsi delle cose che non funzionano. Una su tutte: perché chi non può pagare, non può accedere a tanti servizi? Giuseppe possiede quella caratteristica che non t'inventi ma che viene da dentro: per fare politica oggi, è fondamentale la delicatezza».

«Giuseppe non perde mai la pazienza - ha concluso con un sorriso Maria Chiara Gadda, prima di chiamare accanto a lui anche Marika Merani e Nicoletta San Martino, altre candidate nella lista del terzo polo - ed essere riuscito a farlo con me... è una caratteristica davvero "super". Lui sa prendersi cura di tutti con buonsenso e fiducia».

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