Emanuele Monti ha concluso il suo lungo percorso, iniziato con le presentazioni della riforma sanitaria, di ascolto del territorio: questa sera al MIV - in una sala gremita - si è tenuta la serata conclusiva de “La Lombardia che vorrei”, occasione che è valsa anche a iniziare la propria campagna elettorale, che mira alla rielezione in Consiglio Regionale.
Dieci le tappe nel Varesotto del progetto itinerante del rappresentante leghista, da nord a sud, nei mercati, nelle sedi delle associazioni, all’interno delle strutture, ascoltando cittadini e addetti ai lavori di vari campi. E tantissime sono state le proposte raccolte, ben 1145, così riassunte: 654 su lavoro, occupazione, prospettive di crescita sociale ed economica; 212 su miglioramento della viabilità e delle infrastrutture; 105 sulla sanità; 77 sul miglioramento dei sistemi e degli strumenti di sicurezza; 54 concernenti le pratiche di accesso alle misure economiche a favore di anziani e disabili; 43 idee per abbattere l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria.
«Siamo partiti dai problemi e dalle critiche - ha affermato Monti - e siamo arrivati ai progetti, a istanze che verranno da me portate in Consiglio Regionale. E la cosa più importante è che sono stati costruiti con il territorio e con i cittadini, città per città».
Vicino a quello che è stato il presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, in questa fine di percorso che è stata anche l’auspicio dell’inizio di un altro, anche tre voci autorevoli come l’imprenditore Luca Spada e lo sportivo Nico Valsesia, che hanno parlato del ruolo che Regione Lombardia dovrebbe sempre avere nella promozione della salute, e Adele Patrini, presidente di CAOS (Centro Ascolto Operate al Seno), che ha ringraziato Monti per il suo impegno istituzionale nel sostenere l’associazione e tutto il sistema di prevenzione e cura dei tumori, a partire da quello al seno.
La Lombardia che vorrei è stata anche il lancio della campagna elettorale. Cinque punti: “Più salute” (con l’obiettivo della effettiva realizzazione dell'ospedale unico Busto-Gallarate e il sostegno agli altri presidi del territorio), “Più lavoro” (auspicio che comprende anche il miglioramento della viabilità e dei collegamenti ferroviari), “Più sicurezza” (maggiori risorse ai corpi di Polizia e potenziamento dei sistemi di video sorveglianza), “Più famiglia” (incremento delle misure di welfare famigliare ed estensione della misura regionale sui nidi gratis), e "Più Varese" (con un focus sul potenziamento del turismo).
Sul suo mandato uscente Monti ha un rimpianto e un orgoglio: «Il primo è non essere ancora riusciti a creare un collegamento ferroviario veloce tra Milano e Varese, che sarebbe auspicabile per aumentare l’attrattività della nostra città soprattutto per i giovani. E il secondo è il risanamento del lago di Varese, iniziato nel 2018 con un mio provvedimento: abbiamo restituito al territorio il bacino come era una volta, sano, pulito e pescoso».