C’era chi li dava per morti, i Fontanili: la siccità che ha colpito duro nei mesi più caldi dell’anno li aveva prosciugati. Però l’area umida è, per così dire, risorta. I frequentatori abituali (ci vanno in tanti a correre, pedalare o, semplicemente, a fare quattro passi) lo sanno da tempo. I visitatori occasionali lo hanno scoperto un po’ alla volta. Fatto sta: l’acqua è tornata, l’oasi che ospita flora e fauna legate a quel tipo di habitat sono ancora lì. Resilienza, direbbero gli affezionati al lessico del momento. A dispetto di quanti pensavano che le scarse precipitazioni del 2022 fossero un colpo di grazia. Così non è stato.
«A volere essere precisi – fa presente Massimo Gnocchi, Obiettivo Comune Gallarate – la zona ha dimostrato di essere ancora viva e vitale a metà ottobre: è bastata qualche precipitazione un po’ abbondante per ripristinare ciò che si conosceva». Una passeggiata all’imbrunire, oggi, e, oltre a constatare il ritorno dell’acqua, si percepiscono fruscii, battiti d’ali, corse fra gli alberi. Motivi per tornare a parlare di un parco intercomunale (l’area dei Fontanili si trova al confine tra i comuni di Gallarate, Cavaria e Besnate). A poca distanza dalla Cascina Monte Diviso, nel solco di una petizione gallaratese, 600 firme raccolte, che chiede la protezione e la valorizzzazione del luogo. Fra i punti proposti: «Proteggere l’ambiente e coordinarne la pulizia, coinvolgere le scuole affinché gli studenti siano consapevoli del patrimonio naturalistico che hanno a disposizione, istituire un vero e proprio parco intercomunale con le amministrazioni locali interessate. E, magari, creare un ecomuseo sulla storia della comunità, collegata all’ambiente».
I fontanili, in qualche modo, hanno battuto un colpo.