È un gruppo di neomamme nostre lettrici a firmare una lettera giuntaci in posta. Il punto interrogativo viene posto sulla possibilità che hanno avuto, durante il periodo di ricovero pre e post parto, di poter aver regolarmente accanto a loro i propri mariti o compagni, la cui presenza è ancora limitata dalle norme anti-Covid a una sola ora al giorno.
Le firmatarie della lettera dichiarano di capire le motivazioni che in tempi recenti hanno costretto all’introduzione di certe norme, necessarie a preservare le condizioni di salute dei più piccoli, ma in questo periodo di negozi affollati per Natale e bagni di folla ai Giardini Estensi l’accensione delle luminarie, viene loro spontaneo chiedersi «se il Covid si annida ormai solamente nei reparti maternità».
Qui di seguito la lettera completa:
«Siamo un gruppo di mamme che hanno avuto la fortuna di incrociare i propri percorsi di vita in occasione dell'attesa del loro primo figlio, durante il corso preparto che prepara alla nascita, e le scriviamo questa lettera per sottoporre all'attenzione dell'opinione pubblica una tematica che tutte riteniamo molto importante: le norme di accesso all'Ospedale del Ponte per i futuri/neo papà.
Diverse per interessi e background, ci siamo trovate complici e affiatate in vista della nascita dei nostri bambini/e; confrontandoci, ci siamo accorte, però, che, ai desideri e alle paure che accompagnano tipicamente la nascita di un bambino, si aggiungeva un sentimento di angoscia comune a tutte legato alla possibilità, nei giorni di ricovero pre e post nascita, di avere a fianco i propri compagni e mariti solamente un'ora al giorno - ad orari fissi - a causa delle norme anti Covid ancora vigenti presso l'Ospedale del Ponte.
A parte la parentesi della sala parto, i futuri o nuovi papà, infatti, non possono accedere alla struttura per supportare le mamme psicologicamente e materialmente né durante le ore che precedono il travaglio attivo (ad esempio durante l'induzione al parto), né nei giorni successivi la nascita, a parte un'ora di visita al giorno.
Pur condividendo la scelta di preservare le condizioni di salute dei più piccoli, evitando la folla di parenti tipica degli anni pre-Covid, ci chiediamo perché non sia possibile avere a fianco i propri mariti e compagni (una sola persona per ogni paziente) in un momento così delicato, con tutte le protezioni del caso.
In questi giorni di stadi pieni, negozi stracolmi per Natale, luminarie ai Giardini Estensi inaugurate in un bagno di folla, mascherine scomparse praticamente ovunque, ci sentiamo quasi prese in giro da una normativa così stringente che impedisce ai papà di entrare e rimanere in ospedale accanto a compagne e nuovi nati durante tutta la giornata o con maggiore flessibilità.
Pur capendo le motivazioni sanitarie che negli scorsi anni hanno dato vita a queste regole, ci viene da chiederci: il Covid si annida ormai solamente nei reparti maternità?
Cordiali saluti
Chiara, Veronica, Lucia, Anna e tutte le future mamme».