Territorio - 24 novembre 2022, 20:07

Metà Castellanza senza medico di base. Incontro con le autorità sanitarie, ma ancora non c'è una soluzione

Il sindaco Mirella Cerini: «Con cinque pensionamenti in sei mesi sono saltati tutti gli schemi». Al lavoro insieme per cercare una via d'uscita: anche un sostituto ha subito rinunciato. Un problema della città ma che sta crescendo in tutto il territorio

Oltre 7mila persone senza medico, i conti sono presto e mestamente fatti a Castellanza. Oggi un incontro del sindaco Mirella Cerini con i vertici di Ats Insubria e Asst Valle Olona, per confrontarsi su un quadro e si fa sempre più a tinte fosche: non sono uscite soluzioni definitive, solo ipotesi da esplorare.

Intanto con i cinque medici andati in pensione, praticamente è dimezzata la quota a disposizione. E difatti metà della popolazione rischia di rimanere senza un dottore al quale fare riferimento, se non si trova rapidamente una via d'uscita. Non è un problema che possa risolvere direttamente il Comune, ma ciò non significa che si resti a guardare. Da qui il pressing sulle autorità sanitarie per segnalare e anche proporre soluzioni. «La gente mi ferma e mi spiega che è rimasta senza medico – racconta Mirella Cerini – Specialmente gli anziani. Nonostante il Comune non sia l’ente competente, è un riferimento. Anche perché per dare un servizio ai cittadini nella tarda primavera abbiamo attivato i Cup in collaborazione con l’azienda consortile che ha stilato un accordo con l’Asst. Questo per agevolare i castellanzesi, che così non devono andare fino a Busto Arsizio per le pratiche». In particolare la fascia con qualche anno in più e minore dimestichezza con il digitale.

«Un servizio in più che ha aiutato i cittadini nello svolgere una serie di pratiche amministrative – osserva il sindaco – E fin qui possiamo arrivare». Anche oltre. Quando un medico, arrivato in sostituzione di una dottoressa che andava in pensione, ha presto deciso di ritirarsi, Mirella Cerini l’ha contattato, invitandolo a ripensarci. Invano. La situazione pesante e destinata ad accentuarsi se nulla accadrà, sta creando turbamento anche tra i giovani medici. Castellanza è un unico ambito, non funziona come in altri paesi della Valle Olona dove si prova a darsi una mano. Del resto, il grido di dolore viene da tutto il territorio: dalle piccole località alle città. Il recente caso di Fagnano è un esempio anche per tutti i commenti che ha scatenato nella zona: i medici di famiglia scarseggiano dappertutto.

La competenza di questa materia – spiega ancora il sindaco – è attualmente dell’Ats Insubria, che effettua un piano per poter gestire partenze e sostituzioni per tempo Ammesso che i sostituti si trovino. «L’emergenza – conferma Cerini – è stata creata da cinque pensionamenti in sei mesi, ciò ha fatto saltare gli schemi. Non c’erano i tempi necessari per attivare i sostituti». L’anno prossimo, la gestione passerà all’Asst Valle Olona, che peraltro vive a sua volta il problema della carenza di medici, tra pensioni e anche dimissioni: in questo periodo stanno uscendo ripetuti bandi per cercare specialisti. Cosa si può fare allora sui medici di base? Il Comune ha provato a formulare delle proposte. Al termine dell’incontro, nessuna fumata bianca: «Si è usciti con tentativi di percorsi esplorativi che porteremo avanti». I tempi sono strettissimi per agire, il Comune di Castellanza - assicura il sindaco - monitorerà costantemente la situazione e stimolerà alla ricerca di una soluzione per alleviare i disagi. 

Ma. Lu.