Si può mettere il Campo dei Fiori in una bottiglia?
La risposta è sì: è quello che ha fatto Alessandro Cammisano, 29 anni, di Malnate, creando un gin che reca con sé i sapori e gli odori della montagna varesina.
E non si tratta di una semplice idea di “comunicazione”, della serie “ho lo spunto di marketing, faccio l’etichetta e quel che c’è dentro c’è dentro”… Alessandro, una laurea in agraria (con specializzazione in enologia e viticultura) e un lavoro in un azienda svizzera che commercializza vini italiani, per riuscirci si è messo in cammino.
Galeotto è un ginepro trovato salendo sulla Martica, primo di una serie di specie dall’alto valore officinale cercate e rinvenute in altre passeggiate, con l’imbarazzo della scelta vista la grande varietà che le nostre alture e i loro boschi offrono a chi ha gli occhi, il naso e la competenza per capire.
Trovate le materie prime, il passo successivo è stato comprare un piccolo alambicco e passare un’estate intera, quella dello scorso anno, a distillare. Provando e riprovando, fino alla formula giusta.
L’intenzione di trasformare la stessa in un prodotto vero e proprio è arrivata dopo: per realizzarla Alessandro ha avuto bisogno sia di una distilleria professionale, sia di un fornitore, perché un conto è produrre una bottiglia, un conto è farne duemila… Assecondando la sua passione e la sua filosofia, anche in questo caso non si è allontanato dal territorio: la prima è stata trovata nella Rossi d’Angera, dove hanno sposato in pieno la sua ricetta, mentre la seconda è l’azienda agricola Erba Cucca di Bedero Valcuvia, ai margini proprio del Campo dei Fiori.
Così è nato il Campo dei Fiori Gin. Prodotto con il metodo London Dry (gli ingredienti vengono distillati tutti insieme), nella sua essenza cerca l’equilibrio tra i fiori, erbe e radici: «Come fiori ho scelto il tiglio e l’achillea - spiega Alessandro - mentre le erbe sono l’artemisia, la melissa e la nepetella, che è una varietà di menta, e le radici sono l’assenzio, la genziana e l’angelica. Ogni macro-categoria fornisce un sapore percepibile con la degustazione: il balsamico delle erbe, l'amarognolo delle radici e il dolce dei fiori».
L’avventura è solo all’inizio, ma ha già conquistato alcuni locali della provincia: le bottiglie, che recano sull’etichetta il profilo del Campo dei Fiori, si possono acquistare sullo shop del sito internet di riferimento (campodeifiorigin.it) ma anche provare nei cocktail proposti dalla Vinotheque di Casbeno, dal DNA di Masnago, l’Imbosco e il Marsala 8 di Varese e della Pasticceria Bassi-Villa Magnolia di Malnate.