Territorio - 24 ottobre 2022, 15:31

Funghi, che passione a Cassano Magnago. Consigli utili per una ricerca consapevole

VIDEO. Alla Mostra micologica, giunta all'edizione numero 42, entusiasmo ma anche suggerimenti

Dal lontano 1978 al 2022 la Mostra Micologica di Cassano Magnago è giunta alla sua 42^ edizione, con l’unica pausa nei due famigerati anni del Covid.

L’anima e la mente dell’esposizione è Sergio Piotti, che ha trasformato una passione personale in un evento condiviso e utile per tutti, appassionati, intenditori e profani.

Insieme ad un gruppo di collaboratori Piotti ha allestito l’esposizione in una nuova sede e con entusiasmo riferisce che «i visitatori hanno apprezzato molto la nuova location nella ex Chiesa di San Giulio, per lo spazio raccolto e suggestivo, anche se hanno incontrato numerose difficoltà a causa della mancanza di parcheggio. Le precedenti edizioni si erano svolte, infatti, nelle sale a piano terra di Villa Oliva, con l’indiscutibile vantaggio di un ampio parcheggio a disposizione dei visitatori provenienti da fuori Cassano. In ogni caso le presenze sono state numerose e il nostro grazie va all’amministrazione comunale che ci ha fornito ospitalità anche quest’anno».

Le varietà esposte erano davvero molte e per chi se ne intende l’esposizione è stata un tripudio per la vista e per l’olfatto; i funghi sono stati esposti e catalogati con un cartellino che ne riporta la nomenclatura scientifica, nomi altisonanti in latino, come “Armillaria mellea”, che per i comuni mortali indica i noti ed apprezzati “chiodini”.

Per capirne qualcosa in più e per portare a casa qualche informazione e consiglio utile a tutti, in questa stagione autunnale ancora propizia alla raccolta dei funghi, la parla, oltre a Piotti, a due esperti micologi, Marco Cartabia e Ottavio Luoni, per avere alcune direttive di base  su come muoversi nei boschi in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. E su come distinguere alcuni dei più velenosi e pericolosi funghi reperibili nei nostri territori, un esempio il “Boletus satanas”, velenosissimo,  da non confondersi con il “Boletus erystrophus”, commestibile. 

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Rosanna Pozzi