Busto Arsizio - 24 ottobre 2022, 07:40

“Zero Sessanta” anima la vita di una stazione e dà una mano all’onlus della piccola Chiara

Sabato 29 ottobre al teatro Sociale Nicola Caccia con tre attori e il Centro Arte Danza mette in scena uno spettacolo ispirato al musical Zerovsky. «Mi piacciono i testi che parlano di amore, sogni, voglia di vivere, di non arrendersi mai, la poesia, i sentimenti, i costumi e i colori che si riescono a inscenare». Il ricavato alla Casa di Chiara

“Zero Sessanta” anima la vita di una stazione e dà una mano all’onlus della piccola Chiara

È da dieci anni che mette in scena tributi a Renato Zero. Lo appassionano i testi che parlano di amore, sogni, voglia di vivere, cercare qualcosa di concreto, di non arrendersi mai. Lo entusiasmano la poesia che tramanda, i sentimenti che trasmette, lo spettacolo che si riesce a inscenare. È così che il bustocco Nicola Caccia, fan del cantautore, sabato 29 ottobre (ore 21) al teatro Sociale si fa interprete insieme a tre attori e a ballerini del Centro Arte danza di Olgiate Olona “Zero Sessanta”, uno spettacolo ispirato al musical Zerovsky su testi di Sergio Salmoiraghi.

L’autore è anche attore insieme a Seby Leonardi e Annalisa Pantano. «Ci sono tre attori – spiega Nicola Caccia - che recitano su brani di Renato Zero e inscenano quello che accade in una stazione. Renato Zero, tra l’altro si presta anche allo spettacolo. Lo spettatore non assiste a una rappresentazione statica, ma animata da colori, costumi, balli».

Per il gruppo è la prima rappresentazione con questo modulo e anche il titolo “Zero Sessanta” ha il suo perché. «Intanto perché compio sessant’anni – spiega Caccia – e poi perché è da dieci anni che rivolgiamo tributi a Renato Zero».

L’ingresso costa 15 euro (biglietti disponibili su Vivaticket.it) e il ricavato viene interamente devoluto alla Casa di Chiara, un’associazione nata a seguito della morte della piccola Chiara di soli due mesi. La onlus devolve soldi alle associazioni milanesi che si occupano di malattie pediatriche e acquista attrezzature come l’incubatrice che è riuscita a donare all’ospedale di Busto Arsizio. Significativa e toccante la frase con cui la onlus vuole presentarsi: «Ognuno di noi, però, può impegnarsi affinché la propria vita sia vissuta fino in fondo, sia speciale e di qualità. Per Chiara è stato proprio così. La sua vita terrena è stata tanto breve, troppo breve, ma è stata tanto intensa e straordinaria. Ha deciso, ha voluto e ha lottato ogni istante che ha vissuto. Ed è proprio per questo, che noi, grazie al suo grande insegnamento, faremo in modo, con l’aiuto di tutte le persone che vorranno sostenerci nei nostri progetti, di aiutare i tanti bambini che devono affrontare le loro piccole e grandi difficoltà. Vogliamo donare una speranza. Vogliamo aiutare a vivere. Vogliamo che la vita di ogni bimbo che incontreremo sia speciale e di qualità. Per sempre grazie Chiara».

Laura Vignati