Cultura - 07 ottobre 2022, 17:22

Il ricco autunno del Maga, all'insegna del colore

A Gallarate si inaugurano due mostre: il riallestimento con opere del museo uscite dai caveau “I colori scappano sempre” e la personale di Umberto Ciceri “La forma del ritmo”. Vinti due bandi del Ministero della cultura. Riparte il progetto “Intrecci” con la maison Missoni

Conferenza stampa in sala degli arazzi

Due  mostre in partenza, al Maga, unite dal filo conduttore del colore. Sono “I colori scappano sempre”, riallestimento con opere della collezione, e la personale di Umberto Ciceri “La forma del ritmo”, oltre che negli spazi espositivi di via De Magri anche al T1 di Malpensa, nelle sale ViaMilanoLounge. Inaugurazione a Gallarate domani, 8 ottobre dalle 18, in occasione della 18esima “Giornata del contemporaneo” di Amaci – Associaione Musei Arte Contemporanea Italiani.

Presentazione oggi, in conferenza stampa, nella sala degli arazzi. Prima mostra in due parti, e in spazi diversi del Museo. Il titolo cita Ettore Sottsass: «I colori scappano sempre da tutte le parti, scappano al rallentatore come le parole, che scappano sempre, come la poesia che non si può mai tenere nelle mani, come i racconti belli, i colori scappano da tutte le parti, non si riescono mai a fermare».

La prima parte, si spiega, è riservata al rapporto tra astrazione geometrica e progettazione, dal Movimento Arte Concreta al design degli Cinquanta e Sessanta, con opere di Soldati, Prampolini, Munari e oggetti di design di Campi, Magistretti e Sottsass. Seconda dedicata all’idea di colore come linguaggio, dagli aspetti più segnici a quelli di matrice più concettuale di movimenti come la Pittura Analitica, fino alle sperimentazioni più contemporanee di Griffa, Blank, Isgrò e Vitone.

Alessandro Cstiglioni, vicedirettore del Museo e curatore: «Il riallestimento è un modo profondo per tirare fuori dai caveau opere che magari non si vedono da 20 o 30 anni, per assicurare una rotazione. Senza ideologia o graduatorie».

Castiglioni è curatore anche della mostra di Ciceri, incentrata sulla sua produzione astratto-analitica. Ciceri si concentra su studi di carattere percettivo e cromatico attorno l’ottica, la struttura chimica dei colori e dei processi neurofisiologici di ricezione delle immagini.

«Il risultato posto a parete – spiega Ciceri - si sincronizza con il movimento dello spettatore che percepisce un cocktail di onde e interlegge spesso colori che io non ho messo. Si crea un rapporto con il vostro sistema nervoso». Com’è possibile? «Parto da un’operazione filmica, scelgo dei fotogrammi e li tesso insieme. Parliamo di elementi invisibili a occhio nudo, grandi come la polvere sulle ali di una farfalla».  

La conferenza stampa è stata l’occasione per fare il punto sulle attività al Maga, sulla complessita della programmazione, come ha sintetizzato la direttrice, Emma Zanella. Angelo Crespi, vicepresidente, ha toccato il capitolo bandi: «Recentemente ne abbiamo vinti due del Ministero della Cultura, Direzione generale creatività contemporanea: la seconda edizione del Pac – Piano per l’Arte Contemporanea, destinato a premiare progetti per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere, e “Strategia fotografia 2022”, per proposte di acquisizione, conservazione e valorizzazione del patrimonio fotografico italiano. Nel primo caso, il Maga acquisisce un fondo di opere di Armin Linke, realizzate in occasione della costruzione dell’altare di Claudio Parmiggiani in basilica. Con “Strategia fotografia 2022” ci concentriamo sul dialogo transgenerazionale tra Bruno e Paola di Bello, padre e figlia».

«I bandi sono fondamentali – la sottolineatura della direttrice - arrivano agli esiti progetti che ci permettono di sostenere una parte importante della nostra istituzione: patrimonio, senza il quale non c’è museo, e attività, espositive ed educative. Proponiamo, per esempio,  “Intrecci#2” con Missoni, seconda edizione del progetto innovativo dell’anno scorso, 200 laboratori offerti alle scuole del territorio. Con esiti straordinari». Intrecci#2 è ai nastri di partenza. Così Luca Missoni: «Già nel 2015 (periodo della mostra “Missoni l’arte il colore”) risaltava l’attività educativa. Iniziò un discorso sulle macchine da maglieria. Il personale voleva imparare a usarle per creare laboratori. L’anno scorso sono stati elaborati piccoli telai da tessitura e si sono offerti questi laboratori alle scuole, con risultati andati oltre le aspettative. È stato affascinante vedere al lavoro 20-30 studenti insieme, tutti chiamati ad avere un loro pensiero, un loro progetto. Domani ne ringrazieremo 15 che hanno prodotto lavori davvero suggestivi».

Cerchio chiuso tornando alle mostre, precisamente a quella di Ciceri e al suo “ramo” aeroportuale: «Sea e Maga – il ricordo di Luciano Bolzoni, responsabile del patrimonio artistico e culturale della società che gestisce lo scalo - sono insieme da dieci anni. Il Maga era con noi quando Malpensa 2000 ha compiuto 20 anni. Questo perché non dobbiamo pensare all’aeroporto come a un semplice luogo di passaggio. È un luogo che le persone abitano per parecchie ore e dove i dipendenti fanno tutto sotto gli occhi dei passeggeri». Di qui la necessità di farne anche casa del bello.

“I colori scappano sempre” e “La forma del ritmo”, Gallarate, Museo Maga, 8 ottobre – 4 dicembre.

Inaugurazione sabato 8 ottobre dalle 18 alle 21 (ingresso gratuito).

Orari: da martedì a venerdì 10-18, sabato e domenica 11-19. Ingresso a 6 euro (ridotto 4)

Stefano Tosi