Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Come è scritto nella presentazione del sito dell'associazione nata nel 2015 anche grazie all'indimenticabile Andrea Badoglio, "portiamo alla luce la Varese sotterranea, storica, misteriosa, sconosciuta e nascosta, con le sue tradizioni e origini che si stanno perdendo. Rintracciamola, scopriamola e cerchiamo informazioni su tutta la Provincia".
I lavori di costruzione del complesso denominato Sacro Monte, iniziarono il 25 marzo 1605 e si conclusero nel 1687 vennero piantate tre Croci di legno nel 1636, che rimasero in sede fino al 1900.
Fu un grande benefattore Carlo Ciotti, che, nel corso del Giubileo del 1900, pensò alla erezione di nuove Tre Croci di cui quella centrale in marmo bianco, alta 12 metri, pesante 300 quintali, appoggiata su un basamento di marmo rosso. L'opera venne inaugurata il 23 settembre del 1900 alla presenza del cardinale Andrea Ferrari con un grandissimo evento popolare.
Ecco la Leggenda delle Croci del Sacro Monte:
I secoli sono scrigni del tempo… racchiudono tesori e sogni.
Il Sacro monte ha storia antica, una storia dove i culti e la fede, gli usi e le tradizioni si allacciano in una armoniosa fusione. Le leggende si sa, sono un misto tra sogno e realtà e qualcosa di vero sempre celano .
Secoli fa i boschi erano sovrani e coloro che si ritiravano nei luoghi presso il Sacro Monte erano eremiti o donne dedite alla fede e spesso definite “selvagge” poiché il vivere lontano dai borghi era un’ isolarsi pericoloso e pieno di sacrifici per i tempi.
Fu allora che le croci sorsero... croci a ricordare la preghiera e la fede…
Quando una croce, veniva a essere innalzata vi era abitudine di porsi in preghiera ai suoi piedi. Ed ecco una fanciulla inginocchiarsi con fare aggraziato. Non era monaca ma dedita alla solitudine e nei boschi trovava conforto. Si era lì rifugiata poiché aveva perso ogni caro a causa di un epidemia e tra i boschi e gli eremiti si sentiva sicura. Nel borgo nessuno si sarebbe occupato di lei, povera e bella… sarebbe stata creduta Strega o donna da poco e di sposarsi per convenienza non ne voleva sapere.
In quei luoghi pregava il divino e onorava la natura. Si pose dunque a ripulire l’area da sassi e erbacce dove nuova croce avrebbe trovato dimora. Era un segno di rispetto per chi l’aveva accolta e fu allora che sulla valle, il Monte e il borgo scese una musica celestiale. Una nube dorata che avvolse i boschi come una nebbia luminosa e gli animali giunsero dalla foresta, gli uomini e le donne dai villaggi. C'è chi dice che fossero Dei, chi angeli, chi gli Spiriti della foresta… ma la risposta la diede la fanciulla: quella musica è l’Universo stesso incantato nel vedere che l’amore non ha confini. I secoli passarono e di quelle antiche croci rimane il ricordo in quella località che ora viene chiamata proprio "Tre Croci". Quei musici misteriosi non sarebbero mai più apparsi ma lasciarono la nostalgia di quella melodia che era pura arte.